Expo, progetto sul latte materno Ca’ Farsetti è a caccia di sponsor

Per realizzarlo servono 35 mila euro ma il Comune non ha stanziato fondi e ora cerca finanziamenti Tra gli obiettivi l’apertura di uno stand al padiglione Aquae e la diffusione di luoghi per allattare
Di Francesco Furlan
AGOSTINI TREVISO FLASH MOB NAZIONALE PER L'ALLATTAMENTO ALLA LOGGIA DEI 300
AGOSTINI TREVISO FLASH MOB NAZIONALE PER L'ALLATTAMENTO ALLA LOGGIA DEI 300

Il progetto c’è ma Ca’ Farsetti, con un bilancio in rosso per 60 milioni, non può metterci un euro che sia uno. Per questo, per lanciare nell’ambito dell’Expo 2015 un’iniziativa per promuovere l’allattamento materno al seno, è alla ricerca di uno o più sponsor finanziari che mettano sul piatto 35 mila euro.

Le aziende interessate hanno quindici giorni di tempo dalla pubblicazione del bando, quindi fino a giovedì 2 aprile, per sostenere il progetto e presentare la richiesta di sponsorizzazione, con offerte minime a partire da 1000 euro. A sostenere il progetto, che porta il nome di “Latte materno, alimento primordiale e trans-culturale” potrebbe esserci quindi più di un’azienda. In cambio di che cosa? La possibilità di imprimere il logo o la ragione sociale nella campagna di comunicazione, sui volantini o sui banner di promozione dell’iniziativa. Le offerte di sponsorizzazione saranno esaminate da una commissione composta da funzionari del Comune e dell’Asl 12, che del progetto è partner, e che già da tempo ha iniziato una campagna per promuovere il latte materno. L’iniziativa, in collaborazione con Expo e la rete delle Città Sane dell’Organizzazione mondiale della sanità, vedrà l’allestimento di uno stand all’interno del padiglione Aquae, in corso di ultimazione da parte di Expo Venice, a Marghera, con dibattiti, incontri riservati alle neo-mamme e ai bambini, proiezioni di video e diffusione di materiale informativo. Nel resto della città, invece, uno degli obiettivi riguarda l’estensione dei luoghi, pubblici e privati, in cui sia possibile allattare in un contesto allo stesso tempo accogliente e riservato. Un percorso, come si diceva, che l’Asl 12 ha intrapreso da tempo, con l’apertura di angoli chiamati happy popping - così si chiamato in tutta Italia, per renderli riconoscibili - all’ospedale Dell’Angelo, al distretto di via Felisati o al nuovo distretto di Favaro, per citare alcuni esempi.

Al termine della rassegna dell’Expo, che si concluderà a ottobre, dovrebbe diventare permanente anche uno spazio specifico per l’allattamento nello stesso padiglione Aquae Venice che ospiterà la maggior parte degli eventi legati all’Expo. I tempi per l’allestimento del progetto sono stretti, considerando che c’è tempo fino al 2 aprile per presentare le domande di sponsorizzazione. A seguire le richieste dovranno essere vagliate dalla commissione, cui seguirà la stipula del contratto di sponsorizzazione. E se - considerata la crisi - non dovesse farsi avanti nessuno? Il Comune dovrà andare a caccia di nuovi sostenitori, con il rischio di avviare il progetto a Expo già iniziato e, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe essere costretto a chiuderlo in un cassetto.

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