Esito in bilico È caccia agli indecisi

VENEZIA. Sfida all’ultimo elettore, puntando a convincere soprattutto il partito degli indecisi (che in Italia vale un 40%di voti in bilico) nel collegio di Venezia-Spinea della Camera, indicato fin dai primi giorni di campagna elettorale, dagli analisti, come uno dei pochissimi collegi italiani, in tutto undici, si era detto, dove le coalizioni di centrodestra, centrosinistra e il Movimento 5 Stelle partivano appaiati. E quindi contendibile dal centrosinistra. Che ci prova seriamente a vincere. Nicola Pellicani, candidato all’uninominale del Pd e del centrosinistra, gioca una sfida complicata, contando per il plurinominale sul traino del ministro dell’Interno Marco Minniti, primo del listino assieme a Sara Moretto, sempre Pellicani e Barbara Penzo.
A favore del candidato Pd anche i voti di coalizione con Europa con le liste: Emma Bonino, Civica Popolare della Lorenzin, Insieme (la lista degli ex Verdi).
Pellicani ha tanti sfidanti agguerriti pronti a strappargli ogni voto utile.
In primis se la deve vedere con i voti che a sinistra potrebbe portargli via l’amico Michele Mognato, coetaneo, ex vicesindaco delle giunte Cacciari, passato dal Pd a Liberi e uguali con la scissione interna al partito di Renzi. Ma Pellicani ha uno scontro diretto con Giorgia Andreuzza, la candidata del centrodestra. Lei è il volto bello del Carroccio. Ex assessore provinciale, vice-segretaria nazionale della Liga di Toni Da Re e architetto d’interni doveva diventare l’assessore al commercio di Luigi Brugnaro ma non se ne è fatto nulla e quel posto da mesi è vuoto. Sostenuta da Luca Zaia e Gianluca Forcolin e dai partiti della coalizione che le hanno preferito nel gioco delle candidature decise da Roma Renato Brunetta, l’economista e fedelissimo di Berlusconi, nel “suo” Veneto orientale, dove il parlamentare è candidato per l’uninominale. La coalizione come noto comprende oltre che Forza Italia e Lega Nord, Fratelli d’Italia (che schiera come capolista al plurinominale a Venezia il presidente del Calcio Mestre Stefano Serena). E c’è ovviamente la “quarta gamba” di “Noi con l’Italia” che mette come primo nel listino plurinominale Franco Conte.
Entrambi i candidati di centrodestra e centrosinistra hanno un avversario sulla loro strada. L’avvocato, classe 1978, del Movimento 5 Stelle, Enrico Schenato, che continua a ritenere quanto mai possibile una elezione in terra veneziana. Per il Movimento di Di Maio vincere qui nell’area metropolitana veneziana sarebbe un bel colpo.
Altri candidati che troveremo nella scheda della Camera sono di liste minori. Carlo Nicoletti è il candidato uninominale per il Popolo della famiglia (il partito nato attorno ad Adinolfi), padre di sei figli e con tre nipoti. L’ex assessore provinciale Pierangelo Del Zotto è il candidato dell’uninominale di “Grande Nord”, la formazione dei fuoriusciti dalla Lega Nord, vicini alle posizioni di Bossi e Miglio. Ilaria Boniburini è la candidata all’uninominale di “Potere al Popolo”, formazione di ultrasinistra che punta molto sulle donne e nel listino proporzionale ha Laura Di Lucia Coletti, Francesco Zennaro e Monica Coin. All’estrema destra politica, ci sono due formazioni: Forza Nuova candida all’uninominale Rudi Favaro e Casapound sceglie una donna, Lea Cariolin. Altra lista minore, che incuriosisce, è “10 volte meglio”, che ha Emine Elif Akay come candidata all’uninominale. Poliglotta, con una vita vissuta prevalentemente all’estero, una serie di negozi di e-Commerce. Il partito “Valore umano”, con il cuore sul logo candida all’uninominale Marianna Zennaro. Infine la foglia del Partito Repubblicano in abbinata con Ala torna candidando all’uninominale Tiziano Danieli.
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