Esasperato dagli animalisti, l'allevatore di visoni chiude lo stabilimento

Michele Caccaro, di Scozè, era esasperato dai continui attacchi delle associazioni animaliste: il titolare dell’allevamento ha deciso di mollare anche dopo le restrizioni imposte dal Covid 

SCORZE'. Dopo oltre trentacinque anni di attività, Michele Caccaro ha gettato la spugna, e chiuso il suo allevamento di visoni a Rio San Martino. Una struttura da sempre contestata dagli animalisti, tanto che il titolare ha posto in questi continui contrasti il motivo principale della sua scelta. Una amara soddisfazione per chi ha protestato a lungo per la presenza dell’allevamento in via Tosatti, perché gli ultimi 400 animali ancora presenti sono stati soppressi nei giorni scorsi con il gas, alla presenza del personale veterinario che ha poi verificato la situazione.

«Ormai era da un paio di mesi che avevo deciso di chiudere» , spiega Michele Caccaro, il titolare. «Questo era ormai l’ultimo allevamento di visoni in provincia di Venezia, ma non si poteva più andare avanti in queste condizioni. Ne sono successe troppe negli ultimi anni con vari gruppi animalisti, e poi ci si è messo anche il Covid. Qui non c’è stato alcun problema rispetto alla Danimarca, dove hanno soppresso milioni di visoni. I miei erano sani, controllati ogni settimana dal personale del Servizio veterinario. Ma non avevo la possibilità di cedere i 400 esemplari ad altri allevamenti, era specificato dal Dpcm governativo. Da qui la scelta inevitabile di sopprimerli e chiudere».

L’allevamento, il magazzino e gli uffici al momento sono ancora presenti in via Tosatti, un terreno non di proprietà di Caccaro, che avrà comunque il tempo necessario per smantellare tutto. Nel settembre 2018 ci fu il più clamoroso degli episodi, quando un incendio doloso distrusse magazzino e uffici, senza però intaccare l’area dove vivevano i 2. 500 visoni presenti all’epoca.

Il dito, Caccaro lo puntò verso gruppi animalisti con i quali aveva avuto contrasti, e la matrice dolosa fu dimostrata dalla presenza di candelotti incendiari rinvenuti sul posto. Poi si arriva a qualche settimana fa, quando attivisti, stavolta dell’associazione Essere Animali, hanno affisso a Scorzè e dintorni manifesti molto espliciti nel rapporto tra coronavirus e visoni, parte di una loro campagna nazionale dopo i fatti avvenuti in Danimarca. —


 

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