«Era un grande appassionato una perdita per l’alpinismo»

«Non era mai domo, era appassionato alla disciplina. Questa tragedia ci prende all’improvviso: l’alpinismo veneziano perde uno dei suoi protagonisti». Sono queste le poche, commosse parole di dolore di Stefano Marchiori, direttore del Cai di Mirano a cui Giovanni Gatti era iscritto da un paio d’anni, dedicate al 75 enne vittima del tragico incidente di ieri sul Nuvolau. Persona di grande cultura, dal carattere forte, dal giorno successivo alla pensione Gatti si era dedicato anima e corpo alla sua passione per la montagna. Iscritto da decenni alle locali sezioni del Cai (prima a Venezia, poi Mestre e da un paio di anni Mirano), Gatti è stato a lungo istruttore di sci alpinismo a Venezia e nella provincia. Proprio a metà dicembre, aveva partecipato insieme a tanti suoi amici e compagni a una rimpatriata a Sennes, nel comprensorio sciistico di Cortina, per una giornata in compagnia. «Avevamo deciso in accordo con lui di limitare la sua attività di istruttore», spiega il direttore del Cai di Mirano, «soprattutto a causa della sua età. L’alpinismo veneziano perde un suo protagonista». —

E.P.

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