Elezioni di Confindustria duello Zoppas-Lunardelli
A parola tutti vogliono evitare una riedizione del feroce scontro interno che andò in scena nel 2009 – con tanto di intervento di censura dei provibiri nazionali ed espulsioni di iscritti – in occasione dell’elezione del successore di Antonio Favrin alla presidenza di Confindustria Venezia. Nei fatti, però, anche questa campagna elettorale si preannuncia “calda” e piena di incognite. Si tratta di eleggere il successore di Luigi Brugnaro, eletto a maggioranza nel 2009 dopo un accordo di compromesso che ricucì la spaccatura interna sancendo, di fatto, una tregua tra la cordata di imprenditori titolari di piccole e medie imprese alleati di Enrico Marchi, presidente di Save spa e la cordata di “grandi” elettori come Enel, Eni, Fincantieri, SanBenedetto (cioè le società con molti dipendenti e consistenti fatturati che hanno a disposizione un consistente pacchetto di voti) che di accordo con l’allora presidente nazionale di COnfindustria, Emma Marcegaglia, sostennero, invanamente, la candidatura di Luca Marzotto.
Da allora la tregua che seguì l’elezione di Luigi Brugnaro (parton di Umana spa e della Rayer basket) ha retto, malgrado i mugugni dei piccoli e medi imprenditori espulsi e di Enrico Marchi che aveva deciso di uscire da Confindustria, ma poi ci ha ripensato. La decisione, passata in Giunta, di autorizzare una eventuale ricandidatura del presidente uscente, Luigi Brugnaro, aveva fatto temere un nuovo scontro interno. Ma proprio Brugnaro ha voluto sgombrare il campo, annunciando dopo l’ultima l’assembla annuale, che non si sarebbe più candidato. Così il complicato meccanismo per l’elezione del nuovo presidente è ripartito. I tre “saggi” designati dalla Giunta di Confindustria veneziana nella scorsa primavera – gli imprenditori Roberto Capuzzo, Giuseppe Ferraresi e Marco Martinelli – stanno concludendo la consultazione degli imprenditori associati per individuare i candidati che raccoglieranno almeno il 15 per cento dei consensi e entreranno nella rosa di nomi su cui la Giunta sceglierà il candidato finale da presentare all’assemblea elettiva prevista per gli inizi di giugno. I due imprenditori più quotati tra i circa mille associati di Confindustria per la finale sono, entrambi, “figli d’arte”. Si tratta di Matteo Zoppas, consigliere delegato della San Benedetto spa, che produce acque minerali e bibite a Scorzè dove occupa 1.800 dipendenti e un fatturato di 710 milioni di euro, nonchè discendente di una delle più note dinastie industriali del Nordest e presidente dei Giovani Industriali di Venezia. L’altro candidato più quotato è una donna, Angese Lunardelli, responsabile del marketing della Angelo Lunardelli srl, una piccola aziende produce serramenti ed arredamenti in legno a Fossalta di Piave, con 18 dipendenti e un fatturato 2,5 milioni di euro.
Saranno loro due, probabilmente, a contendersi la designazione dei “saggi” ma solo uno sarà eletto presidente dall’assemblea degli iscritti di Confindustria annunciata per il 7 giugno prossimo. Chi vincerà è difficile prevederlo. Quel che è certo per ora è che sulla carta il candidato più forte è Matteo Zoppas. In suo sostegno sono già scesi in campo apertamente Eugenio De Vecchi , Omar Ferro e Franco Ferrari, mentre per Angnese Lunardelli nessuno imprenditore socio di Confindustria si è ancora speso ufficialmente. Lugi Brugnaro, dato da molti come sostenitore della Lunardelli, ha voluto schierarsi e si limita a garantire una campagna elettorale “super partes”.
A scombinare i giochi tra “piccoli” e “grandi” elettori c’è però un battitore libero come Enrico Marchi, presidente della società che gestisce l’aeroporto Marco Polo. Marchi per ora non ha preso posizione, anche se è nota la sua ultima e forte polemica con Luigi Brugnaro, colpevole secondo Marchi di essersi schierato con gli autonoleggiatori che stanno protestano contro i nuovi pedaggi di sosta imposti da Save spa al Marco Polo.
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