Elettrodotto da interrare Scorzè si affida a tre esperti

L’amministrazione chiama un pool di professionisti che segua l’ente nell’iter La sindaca: «La Regione stia dalla nostra parte». Chiesto un incontro con Zaia
Alessandro Ragazzo

SCORZÈ

Il Comune di Scorzè si affida a tre esperti perché siano da supporto al tavolo tecnico per la sicurezza del sistema elettrico e lo sviluppo del territorio stipulato tra la Regione e Terna. È la sede dove si discute dell’elettrodotto tra Volpago del Montello, nel Trevigiano, e Scorzè. Proprio Scorzè ha già espresso la propria contrarietà alla versione aerea, chiedendo l’interramento dei cavi, e alla sottostazione da costruire non distante dalla San Benedetto, verso via Guizza Alta a Rio San Martino.

I professionisti chiamati in causa sono l’esperto in temi urbanistico-ambientali Giovanni Campeol, l’ingegner Ariano Mantuano e l’avvocato Francesco Vettori. Al terzetto si sono affidati pure Volpago del Montello e Limana (Belluno), gli unici con Scorzè rimasti a portare avanti le richieste a Terna di ridurre gli impatti sui territori e sotterrare il più possibile i cavi, magari sfruttando l’autostrada Venezia-Belluno e il Passante. Gli altri Comuni, per ora, si sono tirati indietro e dunque andranno avanti solo Scorzè, Volpago e Limana.

Le tre amministrazioni hanno già chiesto un incontro al presidente della Regione Luca Zaia che, a sua volta, ha già interpellato il suo assessore competente Roberto Marcato. Ieri a Trebaseleghe, durante l’apertura ufficiale della Fiera dei mussi, c’è stato un primo contatto tra la sindaca di Scorzè Nais Marcon e lo stesso Marcato. Le parti dovrebbero vedersi in sede ufficiale abbastanza in fretta. E con loro pure i tre tecnici incaricati.

«Sono esperti in materia», assicura Marcon, «e hanno già lavorato sul tema dell’elettrodotto. Alla Regione chiediamo di sostenerci e di stare dalla nostra parte». Per ora Terna ha deciso di non commentare. Marcon, dal canto suo, spiega quali siano le richieste per Scorzè: con l’azienda non si dialoga da un po’, per la precisione da fine 2017 quando venne con i suoi rappresentanti in paese a presentare la sua idea per il territorio. Allora i tecnici smentirono la costruzione di un nuovo elettrodotto, precisando che si trattava solo di una nuova stazione elettrica a Volpago del Montello per rendere le attuali reti a 132mila volt e 220mila volt più moderne, sicure ed efficienti. Per raccordarla alla rete esistente saranno posati circa 25 chilometri di cavi sotterrati, che l’azienda assicura saranno a impatto ambientale nullo. A beneficiarne saranno le aree di via Ronchi e a nordovest del centro di Scorzè. «Intanto c’è da capire quali interramenti faranno», precisa la sindaca, «Del progetto non se n’è più parlato». L’intervento prevede l’esproprio di 7mila metri quadrati in via Guizza Alta per realizzare un punto di derivazione che occuperà metà della superficie. Questo dovrebbe garantire la totale efficienza anche se vi dovessero essere delle emergenze di corrente da affrontare. «Ma serve davvero l’opera di Rio San Martino?», si chiede Marcon che presto vorrebbe avere le risposte che cerca. —

Alessandro Ragazzo

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