Edilizia privata, pratiche accelerate

Comune e Soprintendenza presentano un Abaco per geometri, architetti e ingegneri. De Martin: meno code, più certezze

Snellimento, semplificazione, tempi ridotti per una pratica edilizia. E «trasparenza totale». Sono le parole d’ordine condivise da Comune, Soprintendenza e ordini professionali: architetti, ingegneri, geometri. Condensate da ieri in un “Abaco degli interventi”. La nuova “Guida ai titoli edilizi e paesaggistici” che dovrebbe velocizzare le pratiche edilizie è stata presentata ieri a Ca’ Farsetti dall’assessore Massimiliano De Martin e dalla Soprintendente Emanuela Carpani. Cos’è l’abaco? Una sorta di manuale concordato tra l’Edilizia privata e gli uffici di palazzo Ducale per orientare i professionisti nel presentare le domande di autorizzazione edilizia.

«Si fa finalmente chiarezza», dice De Martin, «sulle procedure necessarie. Un libro aperto a suggerimenti e modifiche. Ma intanto si risparmiano le code agli sportelli e si riducono le incertezze». Secondo l’assessore, anche i margini che lasciano spazio a interpretazioni dei singoli funzionari. Ma oltre alle risposte interpretative l’abaco mette in fila anche i documenti necessari per i lavori più comuni, e le eventuali sanzioni. Si scopre così che grazie al Dpr 31 del 2017 l’autorizzazione paesaggistica non è più obbligatoria. Per alcuni interventi come i nuovi servizi igienici, lo spostamento di pareti interne e di porte e altro, basta la dichiarazione del professionista. Che va inviata ora direttamente alla Soprintendenza, saltando un passaggio e un mese di attesa. Per far sapere a geometri, ingegneri e architetti come si fa, è stato redatto l’Abaco.

«Si snellisce anche il nostro lavoro», commenta la Carpani, in genere resta a qualunque tipo di dichiarazione pubblica, «così ci possiamo concentrare sui progetti più importanti, lasciando stare quelli dove non arriveremmo in tempo». Una mole di lavoro già snellita dal “silenzio assenso” che affida la responsabilità ai professionisti. Trascorsi 30 giorni o 90 giorni i lavori si intendono approvati anche in mancanza di autorizzazione. «Strada indispensabile», commenta la presidente dell’Ordine degli architetti Anna Buzzacchi, «adesso andrà monitorato il percorso, ma si risparmia molto tempo». Simile il giudizio del collegio dei geometri, con il presidente Paolo Biscaro e Enrico Basso, degli ingegneri con Celio Fullin. L’assessore annuncia anche l’avvio dell’archivio telematico delle pratiche a partire dal 2018. «Anche i pareri e lo stato di avanzamento delle pratiche», dice, «potranno essere controllati in tempo reale per via telematica».

Secondo la soprintendente «il Comune ha messo il turbo negli ultimi tempi, è una scuola importante per noi». Soddisfatti i dirigenti degli uffici, la direttrice dell’Edilizia privata Stefania Battaggia e Anna Bressan, la presidente della commissione consiliare Lorenza Lavini. L’abaco è stato realizzato grazie al lavoro dei tecnici di Comune e della Soprintendenza, con Ilaria Cavaggioni, Anna Chiarelli e Francesco Trovò. «Auspichiamo che questo possa portare molteplici benefici all’utenza», dicono, «incrementando la certezza temporale e amministrativa dei procedimenti nell’ottica della progressiva riduzione della discrezionalità».

Linee guida che hanno dunque lo scopo di facilitare il lavoro di geometri, ingegneri e architetti e dei loro clienti.

«Abbiamo preso i testi di legge e li abbiamo messi in linea, cercando di fare chiarezza tra amministrazioni ed evitando il rimbalzo di responsabilità»

Secondo De Martin, che prima di fare l’assessore era presidente dei geometri, «è un grande passo avanti quello di mettere nero su bianco cosa serve per presentare una domanda». Se occorrono autorizzazioni paesaggistiche, quali siano le sanzioni. «In questo modo», dice, «si facilita la vita ai cittadini e ai professionisti. E si migliorano i servizi alla città».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia