Edilizia convenzionata Più semplici le cessioni degli alloggi ai parenti
JESOLO. Nuovo regolamento per l’edilizia convenzionata. È trascorso un anno e mezzo dall’entrata in vigore del nuovo testo sull’edilizia pubblica convenzionata e adesso il Comune ha dato il via libera alla rateizzazione dei rimborsi per le cancellazioni dei vincoli sull’edilizia residenziale pubblica convenzionata (E. R. P. C.) e modalità per la cessione di alloggi a parenti fino al secondo grado di parentela. Una importante integrazione al regolamento introdotto nel giugno del 2018.
«Il nuovo testo», spiega l’assessore delegato, Alessandro Perazzolo, «si era reso necessario per rispondere ad alcune criticità dello strumento normativo emerse nel tempo che avevano reso difficile soddisfare la richiesta di abitazioni a prezzi calmierati. Nel corso dell’ultima seduta di Consiglio comunale sono state approvate all’unanimità alcune importanti integrazioni che rendono il regolamento ancora più efficace». È stato dunque inserito l’articolo 4 che concede la possibilità a privati e società di chiedere la rateizzazione del pagamento del rimborso spese dovuto per la cancellazione del vincolo E. R. P. C. La cancellazione è stata introdotta nel 2018 con il nuovo regolamento per sbloccare zone di sviluppo residenziale. Integrato anche l’articolo 5 che estende la possibilità di cedere un alloggio destinato ad edilizia residenziale pubblica convenzionata senza l’autorizzazione del Comune a coniugi o parenti fino al secondo grado di parentela. «In quest’ultimo anno e mezzo», aggiunge l’assessore, «ril regolamento ha dimostrato di essere molto valido e ha consentito di imprimere un’accelerazione alla costruzione di nuove case per residenti. Questo è l’obiettivo principale che ci eravamo posti quando abbiamo elaborato il regolamento. Le due nuove aggiunte servono a rispondere alle ulteriori necessità emerse in questi 12 mesi e consentire quindi di essere ancora una volta al fianco dei cittadini che desiderano costruire la loro casa a Jesolo e delle imprese che credono nella nostra città». —
Giovanni Cagnassi
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