Ecco le prime adesioni per l’acquisto della torre di Tessera

«La chiesa di Tessera e la sua torre, così come tutto il complesso sul quale insistono sono un bene di grandissimo valore, il mio sogno sarebbe che diventassero patrimonio culturale della città oltre che religioso». Il parroco di Tessera, don Lionello Pellizzer, interviene sulla possibile vendita della chiesa di Sant’Elena, dell’XI secolo, della torre campanaria e dell’antico convento annesso. La chiesa è privata, esiste una convenzione con i proprietari, per la quale la Curia si occupa della manutenzione straordinaria, la parrocchia di Tessera di quella ordinaria. La famiglia fornisce alla chiesa la luce e non fa pagare la bolletta», spiega il parroco, «e di questo ringrazio». Don Lionello cerca di mantenerla in vita celebrando messe e matrimoni, ma sarebbero molti i lavori da fare per recuperarla e riportarne alla luce le vestigia. «Potrebbe ritornare ad essere un gioiello se fosse scavata e fosse fatta riemergere la parte originale antichissima, il volto di quando è nata», spiega. Ma per fare questo servirebbero soldi. Il timore del sacerdote è che il monumento prima o poi venga abbandonato: i parroci sono sempre meno, i sacerdoti hanno più chiese e la Curia – che pure ha la prelazione – non ha i finanziamenti per acquistarla. «Il mio sogno è che le associazioni, il Comune, prendano in mano questa partita, perché davvero un simile luogo potrebbe essere sfruttato in mille modi mantenendo il culto religioso da una parte e realizzandovi attività culturali all’altra. Un patrimonio aperto a tutta la città». Nel frattempo Cesare Campa, presidente dell’associazione Circolo Veneto, raccoglie l'appello: «Mi impegno a partecipare e far parte di un’eventuale pool di gruppi e associazioni interessate all’acquisto».
Marta Artico
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