È morto Walter Furlan, il Picasso dei vetrai

MURANO. A 86 anni se ne è andato il Picasso dei vetrai, il maestro Walter Furlan. Così infatti era stato soprannominato nell’ambiente, per la sua grandissima capacità di lavorare la materia prima celebre sull’isola, prendendo spunto da artisti di fama come appunto Picasso e Mirò.
I colori vivaci erano il suo marchio di fabbrica, quel gioco intenso tra rossi e gialli che rendeva le sue opere in vetro massello uniche e accattivanti. Venerdì scorso la morte lo ha sopraffatto nel suo letto all’ospedale Civile di Venezia, e oggi alle 11 gli verrà dato l’ultimo saluto nella chiesa di San Pietro Martire a Murano.
La scoperta del vetro, Walter Furlan l’aveva fatta a soli 12 anni, nel lontano 1943 dopo la morte del padre in guerra. Dovette sostenere lui la famiglia composta dalla madre e il fratello più piccolo.
Così conobbe l’antica arte del vetro, la sua lavorazione e quella storia millenaria tramandata di generazione in generazione, di fornace in fornace, e che è arrivata fino ai giorni nostri evolvendosi ma celando sempre quell’antico mistero e la bellezza delle vere opere artistiche. Il maestro Furlan ha lavorato in molte fornaci muranesi, su tutte si ricorda la Seguso Vetri D’Arte, che lo accolse e alla quale seppe anche lui dare un prezioso impulso.
Poi fondò l’azienda di famiglia, la Effe Vetreria Artistica con sede in Fondamenta Navagero, e che oggi vedrà il figlio Mario proseguire in quella strada da lui tracciata.
Walter Furlan era celebre per i suoi omaggi ai grandi pittori e scultori dei decenni scorsi, ma sapeva anche lui improvvisare come tutti i grandi maestri vetrai muranesi.
Studiava a lungo i suoi disegni, li perfezionava e poi gli dava vita con i colori che lo hanno reso celebre. Ma era famoso anche per i suoi presepi, uno dei quali è custodito in Vaticano.
La sacra famiglia era sempre stata da lui molto amata. «Dare vita alla massa vitrea, questo era un suo obiettivo ogni giorno», racconta la figlia Doriana. «Ha lavorato fino a due anni fa, spesso anche assieme a scultori e pittori. Sapeva ricreare con il vetro ciò che loro proponevano con altri materiali e tecniche. È stato uno dei grandi di Murano, ha lasciato indubbiamente un segno tangibile con la sua creatività e passione per il lavoro che faceva e che amava».
Oltre ai figli Doriana e Mario, il maestro Furlan lascia anche la moglie Ivana che, fino all’ultimo, lo ha accudito nel suo letto di ospedale.
Simone Bianchi
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