È morto Valeri Manera inventore del Campiello

Un sorriso inconfondibile e un’eleganza invidiabile. Un potere ramificato, in ambito economico e politico, ma anche finanziario. Con qualche disavventura giudiziaria legata alle sue attività industriali e ai fallimenti. È morto a Roma all’età di 93 anni Mario Valeri Manera, industriale genovese trapiantato in laguna, che aveva fatto fortuna negli anni del boom economico e segnato un’epoca. Sua l’intuizione insieme all’allora presidente degli industriali veneziani Furio Cicogna di dar vita al premio Campiello, fondato nel 1962. Una ricetta nuova che metteva insieme nella giuria i critici e il pubblico dei lettori, premi sostanziosi. E una fama mondiale che ne ha fatto uno dei più importanti premi letterari italiani. Il presidente del Campiello Roberto Zuccato e del Comitato di gestione del premio Piero Luxardo hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa del fondatore. «Imprenditore di straordinaria sensibilità sociale e culturale», dicono.
Era un industriale molto influente nel mondo dell’economia e della finanza. Lo chiamavano «Banal Grande» perché poteva apparire dimesso e fuori dall’agone politico. In realtà Valeri Manera svolgeva una funzione di primo piano nell’economia veneziana. Presidente della Camera di commercio e dell’Unione industriali, presidente del Venezia Calcio, era anche arrivato a dirigere Palazzo Grassi alla fine degli anni Settanta, fino al 1984. Cavaliere del lavoro, aveva fondato il Cisce, Centro Informazioni e studi della Comunità europea. Qualche guaio con la giustizia per bancarotta, poi coinvolto in un’indagine sull’acquisto si azioni della Rizzoli da parte della «Centrale finanziaria», la società presieduta da Roberto Calvi da cui era poi nato il Banco Ambrosiano. Valeri Manera era stato anche un benemerito nel campo dell’arte e della scuola. E presidente del «suo» Campiello per oltre vent’anni, fino alla metà degli anni Ottanta. Nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica per aver fondato imprese industriali e della produzione di tessili, arredamento, materiali per l’edilizia, esportate soprattutto nel Mezzogiorno. Uno dei nomi più importanti dell’industria italiana fino agli anni Novanta, per qualcuno epigono dei grandi Cini, Gaggia e Volpi che avevano inventato l’industria veneziana – e Porto Marghera – prima della seconda guerra mondiale. La salma di Mario Valeri Manera è stata trasferita ieri da Roma all’ospedale Ca’ Foncello. I funerali si terranno oggi alle 14.30 nella chiesa del cimitero di Treviso. Il feretro sarà poi tumulato nel cimitero di Cavaso del Tomba.
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