«È morto facendo quello che più gli piace»

CEGGIA. «Alberto è morto facendo quello che più gli piaceva: suonare», dice una delle voci femminili del complesso, Deborah Conforti. Alla musica Alberto Bertapelle aveva dedicato tutta la vita. Fin...

CEGGIA. «Alberto è morto facendo quello che più gli piaceva: suonare», dice una delle voci femminili del complesso, Deborah Conforti. Alla musica Alberto Bertapelle aveva dedicato tutta la vita. Fin dall’età di 13 anni, quando iniziò a suonare in molti gruppi della zona. Era chitarrista e tastierista. Nella sua carriera ha suonato al fianco di cantautori come Pierangelo Bertoli e Ivan Graziani, collaborato con artisti internazionali come Sinéad O’Connor. Tra il 1993 e il 1994 lavora negli studi della Media Records, quindi apre un proprio studio di registrazione, dove inizia a produrre la sua musica. Per la Great Dane Records pubblica una decina di dischi, per la Danceworks una trentina. È con la Emi di Londra, con il nome d’arte di “Brainbug” che raggiunge il successo, con la canzone “Nightmare”, che sfonda anche in Inghilterra e negli Usa. Ha vinto un Wmc International Award a Miami e un Disco d’oro in Australia e al suo attivo ci sono stati anche due tour negli Usa e alcuni in Inghilterra e in molti stati europei. Ha aperto un’accademia musicale e da diversi anni aveva iniziato a dedicarsi alla produzione artistica di spettacoli live. Era produttore degli AbbaShow, che si sono esibiti in locali prestigiosi in tutta Italia, come l’Alcatraz di Milano, o all’estero, come al Festival del Cinema di Berlino nel 2011. Numerose le partecipazioni in tv, come in “Stella Gemella” condotto dalla Cuccarini su Canale 5. Era produttore artistico anche di altre band, come gli “80zone” e i “90zone”. (g.mon.)

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