Due tori in fuga dal recinto Paura a Scorzè e Mogliano

I due animali di dieci quintali sono stati narcotizzati con fucili lancia-siringhe Sul posto pattuglie della polizia provinciale di Venezia, Treviso e Belluno

Tori in fuga tra Scorzè e Mogliano. Gli animali seminano il panico tra i due comuni, poi vengono anestetizzati dalla polizia provinciale. Ma per alcune ore si sono vissuti momenti di vero terrore. I due tori erano fuggiti martedì mattina da un allevamento in territorio di Scorzè. Si trattava di due grossi esemplari di razza francese Salers, particolarmente pregiati, ma anche aggressivi e pericolosi per l’uomo e con loro all’inizio della fuga c’era anche un terzo esemplare. La sua voglia di libertà però è stata subito stroncata dallo stesso allevatore, che l’ha recuperato in extremis prima che lasciasse la proprietà.

Per gli altri due però il recinto è stato chiuso troppo tardi. Gli animali hanno vagato per alcuni minuti tra Scorzè e Mogliano, in alcuni momenti mettendosi anche pericolosamente a correre e percorrendo alcune centinaia di metri attraversando proprietà private e danneggiando alcune recinzioni. È dunque scattato l’allarme. Sul posto sono intervenuti carabinieri e vigili del fuoco per presidiare la zona ed evitare che i bovini potessero creare pericolo alle persone e al traffico. Verso le 10.30 è stato chiesto l’intervento della polizia provinciale, coordinata dal comandante Alessio Bui, che come prassi, ha attivato il protocollo d’intesa in vigore tra le due Province di Venezia e Treviso, visto che gli animali vagavano in zona di confine. Sul posto sono state inviate una pattuglia di Venezia e una di Treviso e, dato che il proprietario aveva chiesto il possibile recupero degli animali, anche una di Belluno, specializzata nella caccia con fucili lancia-siringhe. Gli animali, del peso di circa 10 quintali l’uno, sono stati accerchiati in tarda mattinata dagli agenti delle polizie provinciali armati di carabina e dai carabinieri pronti a intervenire nel caso estremo di pericolo. Il vice comandante di Venezia Antonio Lunardelli, quello di Belluno e un agente, si sono avvicinati a ventaglio agli animali cercando di distrarli, per consentire al tiratore di raggiungere una vicinanza di 20 metri e poter sparare le siringhe con il narcotico. Dopo una ventina di minuti gli animali colpiti si sono addormentati e nonostante fossero ancora svegli a causa dell’adrenalina accumulata durante la fuga, gli agenti hanno potuto recuperarli in sicurezza verso mezzogiorno e mezzo e riconsegnarli al proprietario.

Filippo De Gaspari

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