Due corsi di Medicina in inglese dal 2020 all’Ospedale Civile l’università di Padova

Riservati agli studenti internazionali in attesa di trasferire la nuova facoltà in laguna. Ca’ Farsetti ora studia il progetto
Venezia 20070420 OSPEDALE CIVILE in foto L' OSPEDALE CIVILE SAN GIOVANNI E PAOLO (INTERPRESS/InterPress )
Venezia 20070420 OSPEDALE CIVILE in foto L' OSPEDALE CIVILE SAN GIOVANNI E PAOLO (INTERPRESS/InterPress )

Venezia è pronta a ospitare la facoltà di medicina dell’università di Padova, o almeno una sua porzione. Dal prossimo anno, nelle sale dell’ospedale Civile si terranno infatti due seminari di approfondimento, con docenti e studenti internazionali. Un’opportunità per la città e per lo stesso ateneo, anche se la vera partita si giocherà da qui alle prossime settimane. Quando Ca’ Farsetti e Bo cercheranno di trovare un accordo per il trasferimento in laguna del neonato corso di laurea di medicina in inglese. Inaugurato proprio pochi mesi fa, a fine 2018 la sede del Civile di Venezia era sfumata per motivi logistici. Ma a breve potrebbe arrivare la svolta, come dimostra il progetto presentato a Ca’ Farsetti nei giorni scorsi con tanto di dettagli su spazi necessari per i 360 iscritti, 20 docenti e personale di supporto.

In attesa dell’ufficialità, ecco intanto l’antipasto. Dal 2020, infatti, l’università di Padova (in collaborazione con la prestigiosa università di Strasburgo, partner del Bo) organizzerà negli spazi messi a disposizione dall’azienda sanitaria veneziana nell’ex convento domenicano di San Giovanni e Paolo una “summer school”. Si tratterà di una settimana di approfondimento, riservata ai 360 studenti iscritti a Medicine and Surgery, corso di laurea in inglese a ciclo unico. Il corso rientrerà nel programma formativo del corso di laurea, e fornirà agli studenti crediti formativi per il percorso di studi. A novembre 2020, poi, sempre all’interno del Civile sarà organizzato un insegnamento sperimentale di medicina complementare. Le date del corso, anche in questo caso una settimana intensiva, sono in via di definizione proprio in questi giorni. I docenti padovani di medicina saranno affiancati da esperti internazionali provenienti dall’università di Strasburgo mentre gli insegnamenti riguarderanno temi di approfondimento come le tecniche antistress da sottoporre ai pazienti durante i trattamenti sanitari.

L’obiettivo finale del Bo, come comunicato appena un anno fa dallo stesso Mario Plebani, ex preside della facoltà, è di trasferire l’intero corso a ciclo unico in lingua inglese nel centro storico lagunare. Da limare, adesso, mancano soltanto i dettagli logistici di un’operazione complessa che oltre all’università padovana e all’amministrazione comunale, riguarda anche gli spazi all’interno dell’ospedale Civile. Operazione che, tuttavia, rientra nella strategia di espansione dell’università di Padova che nei giorni scorsi ha aperto un tavolo tecnico con la provincia autonoma di Trento per insediare lì un corso di medicina completo di sei anni. Con la sua sede centrale, la succursale di Treviso, l’ipotesi Venezia e la novità di Trento, il Bo punta così a mettere radici in quattro sedi diverse. Che la sede di Venezia fosse tra le più indiziate per ospitare medicina in inglese, lo si era capito poco più di un anno fa durante un convegno proprio all’interno dell’ospedale Civile. Due, secondo i registi dell’operazione, i benefici che potrebbero derivare alla città di Venezia dal corso di laurea. Il primo, da un punto di vista turistico.

L’iniziativa, infatti, punterebbe ad attirare un turismo sanitario di qualità. Il prestigio di Venezia, spiega chi in questi mesi ha lavorato al buon esito di un’operazione mai abbandonata nonostante il semaforo rosso del senato accademico padovano a dicembre 2018, potrebbe essere speso tanto per gli studenti stranieri quanto per i docenti. I medici che insegneranno all’università, dotati di qualifiche di livello internazionale, arricchirebbero poi l’offerta di servizi ospedalieri dell’intera città di Venezia. Per non parlare dei giovani laureandi che, in un contesto di carenza organica di personale, si troverebbero a svolgere periodi di affiancamento agli specialisti proprio nelle corsie del Civile di Venezia. —

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