Dopo il caso Pepe Nero ora è “guerra del rumore”

SOTTOMARINA. La chiamano, talvolta, “guerra del rumore” ma, paradossalmente, è un conflitto silenzioso che si combatte a colpi di carte bollate e ordinanze. È anche un conflitto subdolo perché in prima linea ci sono, quasi sempre, gli agenti della polizia locale, ma nelle retrovie lo scontro è economico (tra strutture ricettive e locali giovanilistici) e politico. Il caso più clamoroso degli ultimi giorni, l'orario ridotto coattivamente al Pepe Nero, in realtà è solo la punta dell'iceberg.
La delibera comunale del 30 maggio, che stabilisce le “punizioni” per i locali che sforano gli orari o i decibel concessi, era già stata applicata due volte ed è in corso un ulteriore accertamento che potrebbe portare a quattro le “vittime” del coprifuoco musicale. E si tratta di vittime, per così dire, illustri, i cui nomi sono ben noti tra i frequentatori, non solo chioggiotti, di Sottomarina.
Il primo locale a subire la minaccia di uno stop era stato, a giugno, la discoteca Tomato. La contestazione riguardava il livello delle emissioni sonore, eccessivo secondo alcuni esposti provenienti anche dal campeggio Europa. I gestori del locale, a difesa, avevano presentato una perizia che la polizia locale ha giudicato priva di valore probatorio, «in quanto provenienti da un soggetto non abilitato in acustica ma semplicemente da una società iscritta alla Camera di Commercio per l’attività di elettricista...».
Alla discoteca, a fine luglio, a istruttoria ancora in corso, la polizia locale aveva contestato anche il superamento degli orari per la musica all'aperto (4.05, con chiusura prevista alle 2.00 in terrazza e alle 4.00 nella sala interna, trattandosi di discoteca) e un intervento dei carabinieri, per presumibili ragioni di ordine pubblico. Quindi, all'inizio di agosto è scattata la riduzione di un'ora (all'una in terrazza e alle 3.00 in sala interna) dei limiti di orario per la musica.
Analoga sanzione era stata inflitta, il 6 luglio, all'Eurobar, con riduzione dell'orario di intrattenimento musicale alle 23.30, anziché le 0.30 previste per i locali che non siano discoteche.
Poi è toccato al Pepe Nero e un quarto procedimento “silenziatore” è appena iniziato. Ma sbaglierebbe chi credesse che nel mirino ci siano solo i locali: anche l'albergo “La Lepre” è stato sanzionato: i frigoriferi fanno troppo rumore e vanno riparati e schermati.
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