Dolore e incredulità a Mirano per la morte di Ciro Verde

MIRANO. Dolore e incredulità all’Iis Levi-Ponti, l’istituto tecnico di Mirano, per la morte suicida del professor Ciro Verde.
L’uomo, 65 anni, che negli ultimi tempi pare soffrisse del male oscuro della depressione, si è tolto la vita gettandosi dal settimo piano di un condominio di via dello Scoutismo a Mogliano, dove viveva con la moglie. Figura molto nota all’interno dell’istituto miranese, prof di primo piano, stimato dai colleghi e dal personale, amato dai suoi studenti.
Verde era tecnico di laboratorio, insegnava elettronica all’istituto superiore miranese ed era andato in prepensionamento da pochi mesi, salutando alunni e docenti prima del meritato riposo. Forse, da quel momento, gli è mancata la sua vera grande passione, il suo lavoro a contatto con i giovani e un ambiente dinamico come solo la scuola sa dare. I colleghi lo descrivono come un uomo amante della cultura, al di là della materia di insegnamento, tanto da prodigarsi anche nella scrittura di poesie e aforismi. Increduli anche i suoi studenti, che fino a pochi mesi fa erano stati a stretto contatto con l’amato prof: «Una persona eccezionale, sempre molto disponibile», afferma uno studente, «con lui si andava oltre il semplice rapporto d’insegnamento». «Nel suo modo di insegnare si vedeva la passione», aggiunge un altro ragazzo, «metteva il cuore nel suo lavoro e così ci faceva amare la materia». «Sapevamo dei suoi problemi di salute, era stato a lungo assente in passato, ma non ci aspettavamo che finisse così. Siamo scioccati». Originario di Napoli, a Mogliano dal 1978, Verde aveva avuto diversi problemi di salute e acciacchi fisici.(f.d.g.)
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