Dodici discariche tra Mira e la laguna. Lavori fermi da decenni

L’assessore all’Ambiente chiede al governo di procedere: «C’è un commissario, ma servono altri accertamenti»
DCIM\100MEDIA
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MIRA. Si dilatano ancora una volta i tempi per le bonifiche delle principali discariche che da decenni rappresentano un problema ancora irrisolto per il risanamento del territorio mirese.

Un’indagine di inizio 2000 sulle discariche, ne ha censite ben undici. Le principali sono quelle di via Teramo a Borbiago, quelle delle Terre Rosse” o ceneri di pirite in via Bastie a Dogaletto (davanti all’area commerciale Lando, sulla Romea per capirci) e quelle della C&C, qualche chilometro più in là in via Foscara a Malcontenta, dove ci sono cumuli di polveri con presenze di sostanze altamente inquinanti, come le diossine.

Nel 1998 in via Teramo a Borbiagonel si scoprì che negli anni Sessanta e Settanta erano stati sepolti di nascosto centinaia e centinaia di fusti tossico-nocivi, provenienti da Porto Marghera. Un anno dopo della vicenda se ne occupò anche una commissione parlamentare di inchiesta, ma la bonifica definitiva dell’area deve ancora essere fatta. «La gestione della bonifica della discarica di via Teramo», spiega l’assessore all’ambiente di Mira Maurizio Barberini, «è in capo a un commissario governativo ad hoc, Giuseppe Vadalà. Abbiamo appreso che dovranno essere fatte ulteriori verifiche e accertamenti, su estensioni e modalità dell’intervento per procedere poi alla messa in sicurezza definitiva del sito. Come Comune chiediamo che si proceda nel più breve tempo possibile». La discarica verrà messa in sicurezza con delle iniezioni di cemento, delimitando e poi isolando il materiale e il terreno inquinato.

Il deposito delle Terre Rosse di via Bastiette a Mira nasce alla metà degli anni Sessanta per raccogliere le ceneri di pirite provenienti dagli impianti di produzione di Porto Marghera. L’area dove sono depositate le ceneri è di circa otto ettari e contiene circa 800 mila tonnellate di materiale inquinante. Dopo un contenzioso legale durato anni, ora le ceneri, che hanno un valore sul mercato, possono essere portate via e vendute. La rimozione dei quantitativi di ceneri di pirite è partita oltre due anni fa e finora sono state portate via decine di migliaia di tonnellate. Se tutto filasse secondo i piani ci vorrà comunque una decina di anni per toglierle tutte. I tempi, anche in questo caso, rischiano di allungarsi a causa di una richiesta sul mercato meno forte del previsto. C’è poi la questione dell’ex C&C, un’azienda di via Foscara a Malcontenta, sequestrata diversi anni fa per produzioni illegali con presenze di diossine. I cumuli sono ancora all’interno dei capannoni, a ridosso del centro abitato. È prevista la messa in sicurezza del sito e la bonifica di tutta l’area, ma lo smaltimento è di fatto fermo.

Sotto controllo la discarica di sostanze inquinanti in via San Antonio a Mira Buse. «È continuamente monitorata», conclude Barberini, «con piezometri e rilevamenti sul terreno». —


 

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