Dodici anni di carcere per tre rapine

Hanno confessato: presero di mira due supermercati e una tabaccheria
 Dodici anni e due mesi di carcere in tre. Questa la pena complessiva alla quale il giudice dell'udienza preliminare di Venezia Giuliana Galasso ha condannato i tre giovani veneziani autori delle rapine messe a segno tra gennaio e febbraio scorso in centro storico. Condanna a cinque anni di reclusione al 34enne Alessandro Sambo (nella foto), quattro anni e due mesi al 33enne Fabio Marchesini e tre anni al 35enne giudecchino Daniele Zanetti.  Il magistrato ha sostanzialmente accolto le richieste avanzate dal pubblico ministero Roberto Terzo, che aveva coordinato le indagini della Polizia e che aveva chiesto poco più di quattro anni per i tre imputati.  I primi due a finire in manette, Zanetti e Sambo, erano stati arrestati in febbraio per la rapina messa a segno il 16 gennaio scorso nella tabaccheria di calle dei Botteri, a Rialto. Poi Zanetti aveva deciso di collaborare e un mese dopo era stato arrestato Marchesini, anche per altri due colpi, quello ai supermercati Coop al Ponte delle Paste di Castello (22 gennaio) e al Punto Sma di campo Santa Margherita (2 febbraio). Alla fine avevano ammesso le loro responsabilità: Zanetti solo per quello in tabaccheria, gli altri due anche per gli altri. Il terzetto aveva scelto di prendere di mira, soprattutto nei fine settimana, obiettivi non sorvegliati da telecamere e dove all'interno c'erano delle donne come commesse. I tre colpi avrebbero fruttato complessivamente 6600 euro.  A loro gli investigatori erano arrivati attraverso elementi raccolti subito dopo le rapine e ai filmati dei sistemi di videosorveglianza posti lungo i tragitti usati dai due per scappare. Inoltre, c'erano testimoni che li hanno visti non lontano da San Lio, dopo il colpo alla Coop, gettare un taglierino in acqua, e agli atti sono finite pure intercettazioni telefoniche che non lascierebbe dubbi sulla loro responsabilità.  Infine, erano arrivate le dichiarazioni di Zanetti che, dopo l'arresto per il colpo alla tabaccheria, ha sostenuto che con lui e Sambo, all'esterno, c'era pure Marchesini: sarebbe rimasto a fare il palo, come nelle altre occasioni. Le tre rapine avrebbero avuto, stando ai testimoni, un copione simile anche per le frasi pronunciate da uno dei tre per intimidire e convincere le vittime: «Dame i schei se no te sbrego» dicevano solitamente, mentre i due che entravano impugnavano un taglierino e lo puntavano contro le cassiere o la commessa. (g.c.)

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