Distributori Agip in sciopero il 27 luglio
Battaglia sullo sconto-base degli iperself: protesta contro la compagnia Eni

Distributore dell’Agip
Da una parte, la spietata concorrenza delle pompe bianche che, non avendo l'obbligo di esclusiva, possono acquistare il carburante dal miglior offerente. Dall'altra, l'atteggiamento di Eni che accolla i ribassi allo stesso gestore. Ecco i motivi per cui i sessanta distributori veneziani a marchio Agip aderenti alla Gisc-Confcommercio terranno chiusi gli impianti mercoledì 27 luglio, come segno di protesta contro la compagnia. Lo sciopero - che coinvolge in tutto 140 benzinai se si considerano anche quelli della provincia di Treviso - raggiungerà il proprio apice davanti alla sede dell'Eni, a Padova, dove i gestori, con megafoni, fischietti e striscioni, manifesteranno tutto il proprio malcontento. La decisione è maturata al termine dell'assemblea dei gestori aderenti al Gisc della provincia di Venezia, che si uniscono alla protesta dei colleghi della Marca i quali, alcuni giorni fa, erano giunti alla stessa conclusione. Al centro del contendere, come spiega Stefano Finotto, presidente provinciale Gisc, «la drammatica condizione in cui i benzinai si sono venuti a trovare, schiacciati tra la concorrenza delle pompe bianche e l'atteggiamento della compagnia. La questione più recente riguarda la iperself: il relativo accordo sottoscritto da Eni e dai gestori alcuni mesi fa prevedeva che lo sconto-base fosse suddiviso al 50% tra i due soggetti e che gli eventuali ribassi fossero a carico della compagnia. Nella lettera recapitata in questi giorni ai gestori Agip, invece, viene fatto dichiarare "spontaneamente" al gestore di volersi accollare gli ulteriori ribassi. Siamo già oltre i limiti della sopravvivenza: all'erosione dei nostri guadagni si somma quella della nostra dignità professionale».
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