«Direttori, adottate una famiglia bisognosa»

La proposta viene lanciata da don Fausto Bonini, arciprete del Duomo di San Lorenzo, dalle pagine di “Piazza Maggiore”, il sito dell’omonima pubblicazione della Fondazione del Duomo di Mestre.
Una riflessione che nasce, racconta don Fausto, dopo aver visto la lista di nomi e cifre pubblicati nei giorni scorsi dalla Nuova Venezia, quella degli stipendi dei direttori dei vari settori del Comune di Venezia. Praticamente tutti, tranne alcuni, sopra i centomila euro ma alcun arrivano a sfiorare i duecentomila. Cifre che sono pubblicate sul sito del Comune con tanto di detrazioni e che hanno portato il sindacato dei dirigenti a prendere le difese della categoria dall’accusa di avere «stipendi d’oro», spiegando che i tagli negli ultimi anni hanno ridotto di 900 mila euro gli stipendi dei dirigenti, prima dei tagli ai politici. Ma davanti a quelle cifre, ammette don Bonini, come «prete che raccoglie le difficoltà della gente e non ha soluzioni da proporre mi dichiaro profondamente “scandalizzato” delle cifre che ho letto. E allora voglio entrare a gamba tesa», scrive il parroco del Duomo, «nella coscienza di queste persone con una proposta facile facile. In chiesa noi diciamo sempre che chi ha deve mettere a disposizione almeno una parte di quello che ha per chi vive nel bisogno. È nata così nella parrocchia di San Lorenzo una catena di solidarietà. Ci sono numerose famiglie che si autotassano ogni mese di una cifra che loro decidono di poter mettere a disposizione e che poi, in modo del tutto anonimo, passano alle famiglie bisognose». Segue la proposta ai direttori del Comune. «Come si fanno le “adozioni a distanza” così si possono fare le “adozioni di vicinanza”. Amici direttori, vi suggerisco una cosa molto semplice da fare. Andate dal vostro parroco e chiedete il nome di una famiglia da aiutare. 500 euro al mese, intanto per un anno, potrebbero risolvere qualche problema di sopravvivenza. 500 euro per 12 mesi fa 6.000 euro. Meno delle briciole per la cifra che prendete! Se poi lo fate in modo evangelico, fidandovi del parroco, e facendo in modo che la sinistra non sappia quello che fa la destra, tanto meglio. Vi preparate “amici in cielo”, come dice Gesù».©RIPRODUZIONE RISERVATA
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