Dieci domande sulle navi a Marghera
Andreina Zitelli: «Acquistare aree per il terminal sarebbe un aiuto di Stato»

MARGHERA 03 .12.2003 P.LE GIOVANNACCI CONFRONTO PUBBLICO "PRESENTE E FUTURO: PROBLEMI DEL QUARTIERE"..nella foto ALCUNI CITTADINI PRENDONO LA PAROLA..ANDREINA ZITELLI....(C) Bertolin M. richiesto da PELLICANI.. MARGHERA 03.12.2003 P.LE GIOVANNACCI INCONTRO PUBBLICO QUARTIERE
Dieci domande a Musolino. Per sapere se la decisione dell’ultimo Comitatone sulle grandi navi, il 7 novembre scorso, si possa considerare «sostituiva» del decreto Clini- Passera. Le pone Andreina Zitelli, docente Iuav ed esperta di procedure ambientali. Zitelli non ha rinnovato la tessera di iscrizione al Pd. Anche forse per vedute molto diverse sulla laguna rispetto al ministro Delrio. «Quello è il punto di partenza», dice, «la salvaguardia dell’equilibrio lagunare». Con il progetto di portare le grandi navi a Marghera, e poi attraverso il canale Vittorito Emanuele di nuovo in Marittima, un principio che non sarebbe applicato.
«L’Autorità portuale deve pianificare, ma non può progettare per i privati», dice. Dubbi anche sul sito di Marghera. «Chiedo a Musolino», continua Zitelli, «se quell’ipotesi sia realistica, e se risponda a tutti gli aspetti di sicurezza e impatto ambientale». Problemi anche sulle aree, di proprietà di privati, che andranno espropriate per realizzare le nuove banchine sulla sponda Nord del canale Industriale Nord. «L’acquisto di aree da privati per realizzare il nuovo terminal si può configurare come aiuto di Stato?»
Un problema anche il Vittorio Emanuele. Non si potrà allargare senza la Valutazione di Impatto ambientale, sostiene Zitelli. Che dovrà riguardare tutto il canale Malamocco Marghera. Infine, le procedure. Un Comitatone «anomalo» che non è stato preceduto da alcuna riunione tecnica, convocato direttamente dal ministero. Senza atto di indirizzo finale, sostituito da una «dichiarazione di intesa».
(a.v.)
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