Da Bibione e Jesolo fino a Sottomarina una domenica in spiaggia per 100 mila

Ultimo giorno con restrizioni ma con buone presenze sugli arenili e in diga, mentre arrivano le prime prenotazioni
BARON - TOMMASELLA - JESOLO - SPIAGGIA DOMENICA 17
BARON - TOMMASELLA - JESOLO - SPIAGGIA DOMENICA 17

JESOLO. Spiagge affollate, Jesolo e Sottomarina festeggiano ordinatamente la fine del lockdown con migliaia di pendolari arrivati ieri a prendere il sole. L’ultimo giorno prima del “quasi liberi tutti” è stato all’insegna del ritorno alla normalità. È vero che si poteva raggiungere il litorale per un passeggiata o per attività sportiva, ma molti si sono fermati a prendere il sole.

Qualche assembramento, sia sui pontili che per strada. Ieri, lungo tutta la costa veneziana, a partire da Bibione per arrivare a Sottomarina, quasi 100 mila persone sono arrivate per iniziare a respirare aria buona e a sentire il sole sul viso. Traffico fluido, niente code, tanti in costume hanno preso la tintarella anche se non sarebbe stato ancora possibile.

BARON - TOMMASELLA - JESOLO - SPIAGGIA DOMENICA 17 - PONTILE PIENO DI GENTE
BARON - TOMMASELLA - JESOLO - SPIAGGIA DOMENICA 17 - PONTILE PIENO DI GENTE


A Jesolo Matteo Rizzante, primo albergatore ad aprire il 4 maggio la sua Villa Sorriso, in attesa di inagurare anche le altre strutture ricettive del gruppo alberghiero, è entuasiasta: «La gente si autodistanzia», spiega, «ormai ha capito che non ci devono essere assembramenti. C’erano famiglie che si sono sedute a prendere il sole un attimo e non è certo un reato. E poi tanti con le mascherine. Oggi si riparte anche con pubblici esercizi, ristorazione, negozi. I segnali sono ottimi, per esempio a pranzo la nostra terrazza è già sold out. Il fatto che a giugno siano concessi gli spostamenti tra regioni e oltreconfine sta già stimolando il turismo».

Lentamente, ma stanno arrivando anche le prime prenotazioni, dall’Italia, Germani, Austria. Tanti chiamano per chiedere informazioni. «Da oggi iniziamo a piantare gli ombrelloni», ha detto il presidente di Federconsorzi, Renato Cattai, «con le aree di 5 metri quadri come da decreto. Per i primi di giugno le spiagge saranno attrezzate».



Allo stabilimento Manzoni, Amorino De Zotti ha fatto ieri nuove simulazioni con i servizi igienici autopulenti, gli ombrelloni elettronici, quasi 2 mila, che saranno presto aperti con il telecomando dai primi ospiti. Sul fronte dei locali, piazza Mazzini ieri era già vivace. Alla Terrazzetta, il barman Fabrizio Bicio Fabbro ha lavorato sempre per asporto, aperitivi e snack in tutto il lido. Sulla spiaggia, il chiosco Tango dei fratelli Ferrazzo, Giovanni e Sara, aperto da mesi per asporto e adesso pronto al lockout da domani.

Il presidente Apindustria, Roberto Dal Cin, ha esaminato la situazione in una domenica inattesa: «C’è voglia di tornare alla vita, alla gioia e il benessere che la spiaggia e il sole possono dare. La gente sta attenta, ha le mascherine, è ordinata. Hanno quasi tutti capito che non si deve esagerare e che con il buon senso si potrà fare tutto».



A Sottomarina molta gente a passeggio ma, tutto sommato, nessuna ressa. Nella prima domenica di apertura dei lidi e della diga di Sottomarina non c’è stato il temuto assalto alla spiaggia. Splendida giornata di sole e tanti dal Padovano e Vicentino. Chioggiotti in corso del Popolo e “foresti” in spiaggia e, in tanti, sul lungomare e qui qualche assembramento c’è stato. Bisognerà lavorarci.

Uno dei punti che poteva rappresentare maggiori criticità era la diga. Un po’ di passeggiata per respirare l’aria del mare, qualche assembramento, ma comunque tutto sotto controllo. Gestione della sicurezza affidata al buon senso della gente, tutti rigorosamente con le mascherine anche se, per via del caldo, più di qualcuno la teneva abbassata sul mento. All’inizio dei sassi, in diga, solo due volontari dell’associazione carabinieri per controllare che le disposizioni fossero rispettate, invitando ad alzare la mascherina fino al naso.

Non sono mancati i pescatori, che hanno posizionato le loro canne da pesca sui massi della diga. La speranza: pescare qualche seppia di passaggio o, per i più fortunati, agganciare all’amo qualche branzino o qualche orata. I patiti della tintarella, in spiaggia, nonostante i divieti, non hanno resistito. Costume o bikini d’ordinanza e via con il primo bagno di sole. Si cammina lungo la battigia, nessuno o quasi osa ancora tuffarsi in mare.

E allora ci si accontenta di passeggiare a piedi nudi sulla sabbia per poi puntare verso il centro di Sottomarina dove abbondano le gelaterie. Tutti in coda semi ordinata per dissetarsi con un gelato o per gustare un pezzo di pizza, mentre iniziano i rientri verso la Strada dei vivai. Tutto bene, il primo sole e l’ordine hanno dimostrato di poter convivere.

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