Crolli d’intonaco dal palazzo amministratore assolto

Il 3 maggio di quattro anni fa, in Calle dei Fabbri, erano caduti pezzi dell’intonaco: nessuno si era fatto male, ma un commerciante aveva chiamato i vigili urbani di San Marco segnalando l’episodio....

Il 3 maggio di quattro anni fa, in Calle dei Fabbri, erano caduti pezzi dell’intonaco: nessuno si era fatto male, ma un commerciante aveva chiamato i vigili urbani di San Marco segnalando l’episodio. Erano arrivati e avevano appurato che da giorni stavano piovendo calcinacci anche nella calle Ramo Primo Gregolin dell’omonimo edificio, al civico 1013-1017.

Dopo alcuni accertamenti, la Procura ha mandato a giudizio l’amministratore del condominio, il 54enne del Lido Sandro Barison, che ieri è finito davanti al giudice monocratico Paolo Corder per rispondere di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina. Al termine di un’istruttoria durata più udienze il magistrato ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste così come aveva chiesto il difensore, l’avvocato Tommaso Bortoluzzi.

Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna dell’amministratore a un mese di reclusione, sostenendo che Bariso era stato reso edotto della necessità di intervenire sul fabbricato almeno dal 2010, quando un ingegnere da lui stesso incaricato gli aveva spiegato che c’era questa necessità.

L’avvocato Bortoluzzi, però, pur confermando che quei calcinacci erano caduti e che l’ingegnere incaricato del sopralluogo aveva confermato la necessità degli interventi, ha spiegato che nessuno aveva segnalato l’urgenza dei lavori. Ha sottolineato che il reato contestato parla di edifici che minacciano rovina, ma palazzo Gregolin di Calle dei Fabbri non è certo una costruzione in rovina. Comunque, Barison aveva convocato l’assemblea di condominio anche perchè per rifare l’intonaco erano necessari circa 80 mila euro e nella cassa del condominio non c’erano. Gli inquilini dunque avrebbero dovuto approvare la spesa e pagare.

Giorgio Cecchetti

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