Crociere, la vera ripresa solo nel 2021 due progetti e niente dividendo per Vtp

L’assemblea degli azionisti del terminal passeggeri ha deciso di usare l’utile del 2019 per sanare le perdite del 2020
Transatlantici nella banchina a Venzia, 21 settembre 2013 . ANSA/ANDREA MEROLA
Transatlantici nella banchina a Venzia, 21 settembre 2013 . ANSA/ANDREA MEROLA

Gianni Favarato

Vtp spa, la società che gestisce in concessione il terminal dei crocieristi a Santa Marta ha rinnovato le cariche interne e approvato il bilancio 2019, chiuso con un fatturato 34,4 milioni di euro (in crescita del 4,9 %) e un utile 4,2 milioni di euro. Ben diverso sarà il bilancio dell’anno in corso, a causa della pandemia che ha portato al blocco totale delle crociere.

La speranza è che si possa recuperare, almeno in parte, i traffici persi da agosto o settembre prossimi, quando ci sarà una ripresa, seppur limitata, delle crociere nel Mediterraneo. Ma le vere aspettative sono tutte concentrate sul 2021, tanto che ieri all’assemblea degli azionisti di Venezia Terminal Passeggeri sono stati presentati due “project financing” per rilanciare il traffico degli yacht di lusso (11,8 milioni di euro e le crociere (66 milioni) con il ripristino della navigabilità sul canale Vittorio Emanuele.

L’assemblea ha anche confermato all’unanimità alla guida del terminal passeggeri di Venezia il presidente, Fabrizio Spagna, per ulteriori tre anni di mandato. Il nuovo Consiglio di Amministrazione «nel rispetto dei patti para sociali in vigore e in rappresentanza di tutti i soci» sarà composto da Monica Scarpa (nominata da Save spa), Chiara Cacciavillani (nominata dal Avps srl, società di cui fanno parte l’Autorità Portuale veneziana tramite la controllata Avpi) e la Regione Veneto, tramite Veneto Sviluppo; e in rappresentanza delle compagnie di crociera associate nella società Venezia Investimenti, Joshua Carroll che è vicepresidente di Royal Caribbean Cruises e Stephen Xuereb di Global Ports Holding. «Ringrazio i soci e la Regione Veneto per la fiducia accordatami» ha sottolineato Fabrizio Spagna. «Sono certo che assieme potremo continuare a far crescere il terminal passeggeri di Venezia in maniera sostenibile per l’intera città e il territorio. Le grandi professionalità che siedono con me alla guida di Vtp sapranno traghettare questo importante asset cittadino verso nuovi e ambiziosi traguardi ma sempre nel rispetto di Venezia e dei suoi cittadini».

«Oggi più che mai» ha aggiunto Spagna, riferendosi alle conseguenze del blocco delle crociere causato dall’emergenza sanitaria «la ripresa dell’economia locale e dei flussi turistici sta diventando un elemento cruciale per la ripresa dell’intero sistema economico del Nordest. Abbiamo un programma di investimenti che vogliamo realizzare in sintonia e sinergia con le autorità e gli enti locali per creare un circolo virtuoso per tutto il territorio regionale». «È necessario sfruttare al massimo questo periodo di inattività dovuto al Covid-19 che per noi si protrarrà probabilmente per tutto il primo semestre 2021, per avviare i lavori dei due project del nostro Contingency Plan» ha concluso Spagna «ed essere pronti a spostare le navi sin dal marzo 2021». A fronte dell’utile realizzato nel 2019, gli azionisti di Vtp hanno inoltre deciso di non procedere con la distribuzione dei dividendi, accogliendo la proposta del Consiglio di Amministrazione con «l’obbiettivo di rafforzare la cassa dell’azienda per far fronte all’emergenza creatasi per l’avvento della pandemia da Covid-19 e creare le giuste riserve per affrontare il 2020 con maggiore forza e serenità». L’anno della vera riscossa per i soci sarà il 2021, sempre che non ci siano ritorni della pandemia. Nel 2019 il terminal ha accolto 35 diverse compagnie di crociera e 68 diverse navi di cui l’86% gestito in “home port” con compagnie e passeggeri che hanno scelto come base di partenza e arrivo la città lagunare e i suoi servizi d’eccellenza. I passeggeri sono stati 1.611.341, con un incremento del 3% (+ 50.762 unità), mentre gli scali registrati sono stati 500 registrando una flessione dello 0,4% rispetto all’anno precedente. —

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