Cristiani e musulmani insieme a pregare per i tre ragazzi morti

Cavarzere. Cerimonia d’addio prima dei funerali in Marocco Ieri il lutto cittadino con gli esercizi commerciali chiusi

CAVARZERE. Italiani e marocchini, cristiani e musulmani hanno dato l'addio insieme ai tre ragazzi, Adbelilah Bahri, Hamza Badrane e Hicham Addur, annegati nell'Adige lunedì scorso. Non si è trattato di un funerale, dato che la sepoltura avverrà in Marocco tra qualche giorno, ma di due momenti di preghiera e di commiato che hanno unito le due comunità nel dolore per questa tragedia e nella solidarietà alle famiglie. Venerdì sera, nel patronato di via Tullio Serafin si è svolto un incontro di preghiera interreligiosa che ha, visto fianco a fianco, la partecipazione delle famiglie dei tre morti e dei loro compagni di scuola e di giochi, italiani e stranieri, che li hanno conosciuti nei pochi anni in cui i tre ragazzi hanno soggiornato a Cavarzere. E' stata anche un'altra occasione per raccogliere offerte per aiutare le famiglie a portare le salme in Marocco. Ieri mattina, poi, mentre a Cavarzere i negozi tenevano le serrande abbassate fino alle 10 e le bandiere venivano esposte a mezzasta, come previsto dal lutto cittadino proclamato dal sindaco, una nutrita delegazione di amici e parenti (compresi due consiglieri comunali, Cinzia Frezzato e Nadio Grillo, a rappresentare l'amministrazione) si è recata in obitorio a Chioggia per la cerimonia di purificazione dei corpi che, nella tradizione religiosa musulmana, precede la sepoltura. Erano presenti i padri di tutti i ragazzi, compreso quello di Hicham che si trovava in Marocco al momento della tragedia e che è rientrato subito in Italia e molti parenti, provenienti anche da altri paesi europei. Alcuni imam, tra cui quello di Adria, Rahjid, che ha seguito più da vicino la vicenda, hanno lavato e profumato i corpi dei tre ragazzi: parte del rito, questa, a cui nessuno ha potuto assistere. Poi li hanno avvolti nelle lenzuola e li hanno lasciati vedere brevemente agli intervenuti. Poi le bare sono state chiuse. Lunedì verranno caricate su un aereo e trasportate in Marocco. Intanto continua a muoversi la macchina della solidarietà in cui il patronato San Pio X fa da principale punto di riferimento, con il conto corrente IT72E0103036030000001516337 su cui possono essere versati contributi con la causale «Contributo in favore delle famiglie delle vittime della tragedia del fiume Adige». I rappresentanti della comunità marocchina, inoltre, hanno chiesto aiuto al Re del loro paese, ottenendo come risposta la richiesta di un certificato, che l'amministrazione comunale ha già redatto, in cui venissero evidenziate le circostanze della tragedia e lo stato di povertà delle famiglie.

Diego Degan

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia