Crescere all’asilo in mezzo allo smog. A Scorzè rapporto choc

SCORZÈ. Centinaia di auto passano ogni ora davanti alle scuole e agli asili di Scorzè. Il Comune ha deciso di correre ai ripari e per il prossimo quadriennio ha previsto barriere fonoassorbenti e nuovi infissi. Ma lo spaccato emerso lunedì scorso in Consiglio su uno studio fatto dalla società di ingegneria Steam di Padova, fa capire come gli istituti scolastici che ospitano i più piccoli siano punti di enorme passaggio orario, non solo di macchine ma anche di camion.
La situazione peggiore si registra davanti all’asilo Madonna della Provvidenza vicino alla chiesa di Scorzè, esposto soprattutto sulla Castellana. Dai conteggi fatti, transitano infatti 720 vetture e 104 camion-bus in sessanta minuti. Subito dietro a questa scuola, nella poco invidiabile classifica, c’è l’asilo Spangaro, dove c’è un passaggio di 560 macchine e 32 tra camion e bus. Oltre 500 vetture, 520 per la precisione, davanti alla scuola elementare di Cappella, a cui si affiancano 44 camion-bus. Anche fuori dall’elementare Ippolito Nievo di Rio San Martino la circolazione è molto intensa, con 420 auto a cui si affiancano 36 mezzi pesanti e bus. Non se la passa meglio l’asilo Santa Bertilla, in centro a Rio San Martino, dove ci passano a fianco 300 macchine e 36 fra tir e bus. Davanti alla scuola elementare Rodari, su viale Kennedy, registra un transito di 240 auto e di 68 tra camion e autobus. Sta un po’ meglio la elementare Pascoli di Peseggia, dove fuori si concentrano 172 auto e 16 camion-bus. Nei prossimi mesi saranno aperti il casello del Passante e la tangenziale sud di Scorzè, che cambieranno la viabilità del territorio ma lo studio suggerisce di limitare i transiti dei mezzi pesanti nelle principali strade urbane. E suggerisce di instaurare il divieto di circolazione in centro, ad eccezione dei frontisti.
Altro invito al Comune è installare cartelli e pannelli a messaggio variabile all’ingresso delle zone urbane, dove si segnalano la velocità rilevata e i punti che si toglierebbero alla patente nel caso l’infrazione fosse accertata. Questo permetterebbe ai conducenti di pigiare un po’ meno sull’acceleratore e ne beneficerebbe anche l’inquinamento acustico. Infatti ora si viaggia a una media di 65 chilometri orari e se questa si abbassasse a 50, ci sarebbe un calo dei rumori stimati in 2-3 decibel. Di più. Se si togliessero i tir dai centri, la riduzione sarebbe tra 1 e i 3 decibel per tratte stradali, rispettivamente con percentuali di traffico pesante compresi tra il 3 e il 10 per cento.
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