Crea, una gondola speciale varata alla Giudecca / FOTO

di Alberto Vitucci
VENEZIA. Il ferro da prua è quello storico, usato per decenni da Mario De Pià per portare re e regine a San Marco. I decori quelli dei maestri artigiani, gli ori di Massimiliano Scarpa. i ferri e gli ottoni del fabbro Matteo Rigo. E la mano, inconfondibile, di Franco Crea e dei suoi giovani allievi. Varo di una gondola speciale, domenica mattina alla Giudecca. Un esemplare frutto dell’arte ormai assimilata degli allievi di Crea, a cominciare dal giovane Said Rusciano, arrivato giovanissimo nel cantiere della Giudecca, oggi gondoliere e campione del remo. Lui stesso ha commissionato la gondola ai suoi giovani colleghi. Ne è uscito un esemplare perfetto, di rara bellezza.
«Sta in acqua benissimo», commenta soddisfatto Palmiro Fongher, «re del remo» venuto insieme con il fratello Bepi Fongher e un buon gruppo di ammiratori di Crea ad assistere al varo. La benedizione dei frati del Redentore, le ombre e i cicheti. E a mezzogiorno la bottiglia di champagne rotta sulla fiancata e la prima vogata, sotto una pioggia torrenziale. «Porta avanti la spalla» consigliano a Said i maestri da riva. Crea, 66 anni compiuti, ha ancora in mano una tecnica di voga sopraffina. Gira la gondola in mezzo metro, la spinge a un remo come fosse in cavata ai bei tempi delle Storiche vinte sui gondolini. Per lui è una rivincita, dopo mesi di polemiche per la trasformazione di una parte del suo cantiere in laboratorio artigianale e punto vendita di vetri di Murano. «Non avevo scelta, abbiamo debiti, avremmo chiuso tutto», dice, «qui lavorano 170 persone, non potevamo inseguire i sogni. Ma questa è la dimostrazione che la produzione delle gondole continua, a livelli di grande qualità».
Quattro sono i maestri d’ascia formati negli ultimi anni alla scuola del grande campione. Matteo Tamassia, Duilio Cavalier, Cristiano Dordit. E Franco Stangherlin, che ha contribuito alla realizzazione dell’ultima gondola. La Giudecca dunque, dice Crea, resta un punto di eccellenza dove si costruiscono le gondole, nelle migliore tradizione veneziana. Altre tre sono in cantiere, nel capannone con angolo di falegnameria per remi e forcole, incisioni e decorazioni. Un punto d’onore per il campione, ieri felice insieme ai suoi due amici e compagni di Regata Storica, anche loro «re del remo». Non si placano nemmeno le polemiche per il finale della Storica dei gondolini 2012. «Una grandissima ingiustizia», dice, «e il Comune non ha ancora riparato». Riferendosi all’abbordaggio della barca della giuria ai danni di Luca Ballarin. Atmosfera di festa, nonostante la pioggia. «Con la crisi che avanza», dice Crea, «siamo orgogliosi di rappresentare per la città un punto di riferimento». Barche a motore e rimessaggio, vetri e artigiani delle maschere. Ma anche gondole. Sfornate dai capannoni degli ex Cnomv alla Giudecca. «Una tradizione che volevo lasciare a qualcuno», dice Crea, «e adesso i miei allievi hanno imparato benissimo».
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