Coworking e formazione: Hybrid tower cambia pelle
Boom di accessi per corsi e workshop aziendali, ampliata l’offerta business. La manager Edel Muzzati: «La proprietà ha capito le potenzialità della struttura»

La Hybrid Tower cambia ancora pelle. E dedica due piani alla formazione. La proprietà ha scelto di destinare due interi piani alla formazione, piani che da oltre sei mesi sono quotidianamente occupati da corsi con una media di almeno 15 partecipanti.
In totale, la Torre registra circa un centinaio di ingressi al mese legati alle attività di formazione. A questi si aggiungono le aziende che scelgono di utilizzare gli spazi in modalità “spot” per ospitare workshop aziendali o attività di aggiornamento interno.
Anche se da fuori, nel grande piazzale, si vede poco, dentro la torre Hybrid il via vai è dinamico, sempre più interconnesso tra il mondo del lavoro e quello della formazione.
«Come manager degli uffici e delle aree formazione della Torre Htm ho fortemente voluto questo progetto, e il Fondo Immobiliare Borgosesia mi ha sostenuta con piena fiducia. È un fondo illuminato, che ha capito quanto sia importante affiancare al business un impegno reale per la crescita sociale e professionale della città» spiega Ilaria Edel Muzzati, che è una specialista della formazione e del coworking che in città opera anche nel chiostro del museo M9 e nello spazio della sua Lemon di via Don Tosatto.
A Mestre gli spazi condivisi per professionisti sono sempre pià numerosi: anche in corte Legrenzi ha aperto al primo piano una sala per “nomadi digitali” e in continuo movimento.
Si tratta dell’ennesimo investimento in città e sempre firmato dal gruppo Borgosesia, società che ha acquisito la torre nel giugno 2023 per 17,5 milioni e ora dopo un lavoro di riqualificazione delle aree interne ed esterne, ha investito nella torre per darle nuove funzioni.
Si è partiti con tre piani di Business center, due piani di direzionale e 34 appartamenti di alta gamma, presenti tra il quarto e il dodicesimo piano.
A gestire gli appartamenti è stata chiamata la società milanese Halldis, specializzata nella ricettività per turisti di alto livello, professionisti e aziende che ha preso in gestione i locali promuovendoli sul mercato dei portali puntando sui viaggi di lavoro dei professionisti.
Al diciannovesimo piano rimane aperto l’Aki restaurant, l’iconico ristorante giapponese che propone cucina fusion.
Ora dalla vocazione direzionale si passa alla formazione con impatti diretti sul mondo del lavoro veneziano.
I percorsi attivati — organizzati da enti di formazione accreditati — hanno un obiettivo concreto: ridurre l’incidenza della disoccupazione a Mestre e creare valore sul territorio, offrendo competenze nuove a chi desidera reinserirsi nel mondo del lavoro, ma anche a chi è da poco arrivato in Italia e sta affrontando un percorso di integrazione, dove i corsi di lingua rappresentano un tassello fondamentale.
Gli spazi, insomma, non sono più soltanto uffici in affitto, ma luoghi al servizio della comunità. L’inserimento stabile della formazione continua completa il percorso avviato già nel 2023, anno in cui sette aziende hanno scelto di insediarsi nel Business Center della Torre, aggiungendosi a una grande multinazionale del settore delle compagnie aeree che da tempo rappresenta un punto di riferimento stabile nella struttura, ovvero Turkish Airlines. «Tutte realtà che hanno confermato la volontà di restare a Mestre e continuare a investire nella città, facendo squadra per contribuire alla riqualificazione urbana in corso», spiegano dallo staff.
E tenendo conto delle necessità del mercato, la gestione degli spazi si evolve: dal semplice affitto si passa a un modello agile “pay to use”, legato al concetto di lavoro flessibile e in movimento. E sono necessari ovviamente i servizi: connettività, efficienza e servizi digitali di alto livello a tutte le realtà presenti. Oggi, escludendo la parte di hospitality, che registra un tasso di occupazione elevato, la Torre Htm conta circa 2.500 accessi annui nella sola area business, segno concreto di una struttura viva, frequentata e in costante crescita. Il tutto senza bisogno di eccessivi sforzi ma contando anche sul fatto che la torre di 19 piani è diventata un segno, riconoscibilissimo, della città. —
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