Corteo di Ncc fino a San Basilio scontro con il Porto sui limiti

Noleggiatori con conducente in corteo da San Giuliano a San Basilio per protestare contro le limitazioni di accesso dell’Autorità Portuale. Si sono messi in macchina e hanno percorso il Ponte della Libertà fino a Venezia, rallentando il traffico e guadagnando poi l’ingresso della stazione marittima, dove una delegazione è riuscita a farsi ricevere.
Alla guida Larry Valbusa, della ditta First Group che ha sedi a Livigno, Milano e Venezia, Corrado Pulese di Autonoleggi Elite, rappresentante della Cna, e ancora Manuele Zulian di Best One, Renzo Antonelli e molti altri.
«Da qualche tempo hanno ritirato fuori un’ordinanza del 2010 dell’allora presidente Paolo Costa e mai messa in funzione, che per motivi legati alla sicurezza pubblica, ci impedisce di oltrepassare la sbarra e andare a prendere le persone». Proseguono: «Noi lavoriamo con le navi, ma anche con gli alberghi e bed&breakfast, con gli stessi residenti che adesso devono addirittura tirare fuori la carta d’identità per accedere. In questo modo la gente prende il taxi acqueo spendendo tre volte quando con 45 euro arriverebbe a destinazione».
«Non ci sono nemmeno posti adibiti a stazionamento taxi e Ncc» spiega un noleggiatore, «veniamo sempre multati». Chiarisce Corrado Pulese: «L’autorità portuale ci apre solo quando arrivano le navi, ma l’area è demaniale, è stata aperta al pubblico nel Duemila e a Santa Marta e San Basilio abitano molti cittadini. Per entrare dobbiamo sapere se le persone sono residenti o meno, ma non siamo in un carcere. Abbiamo presentato le lettere degli alberghi, i nominativi delle persone, ma non ci hanno mai risposto». Una delegazione è poi riuscita a farsi ricevere da una rappresentanza dell’Autorità di Sistema e dal direttore generale. «L'Ente» si legge in una nota del Porto, «ha ribadito che nell’area di Santa Marta-San Basilio l’accesso è riservato esclusivamente a mezzi che rispondano ad esigenze connesse al traffico marittimo e portuale. È permesso accedere per la movimentazione dei crocieristi o per accompagnare e prelevare persone che per lavoro debbano accedere alle attività economiche e accademiche che insistono nell’area portuale. L’area va valorizzata per rispondere a interessi collettivi e non privati, non può considerarsi luogo destinato alla movimentazione di turisti tout court». «L’Autorità Portuale ci ha trattato a pesci in faccia, senza lo spiraglio di un’apertura» commenta Pulese. «Adesso aspettiamo l’incontro con il Prefetto e nel frattempo quando arriveranno le navi faremo sciopero se è questo che vogliono, dal momento che non sono disponibili a trovare alcun accordo». —
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