Corte d'appello in bancarotta 84% in più di impugnazioni

Il giudice Manuela Romei Pasetti
Il giudice Manuela Romei Pasetti
 
Le impugnazioni penali sono in crescita dell'84 per cento in Corte d'appello a Venezia e, così, gli imputati sono in fiduciosa attesa che i reati da loro commessi vengano dichiarati prescritti a causa del tempo trascorso dai fatti. A denunciarlo è la presidente della Corte lagunare Manuela Romei Pasetti.
 Lo ha fatto durante il faccia a faccia con il sottosegretario al ministero della Giustizia Elisabetta Casellati, organizzato dalla redazione di «Avvocati.Ve», la rivista dell'Ordine degli avvocati di Venezia. «L'avvocatura farà la sua parte - ha detto il presidente dell'Ordine forense lagunare Daniele Grasso - nella ricerca di soluzioni concrete finalizzate al miglioramento della giustizia». «Nel penale, quest'anno, è successa una cosa drammatica - ha sottolineato Romei Pasetti - come Corte d'appello abbiamo 10.755 procedimenti penali pendenti finali rilevati al 30 giugno del 2010» questo perchè «l'inerzia nel fissare i procedimenti - ha rilevato - dà affidamento agli imputati di arrivare alla prescrizione, così quest'anno ci sono state l'84,4 per cento in più di impugnazioni». Secondo la presidente, all'aumento dell'anno in corso va aggiunto che ogni anno già il 25 per cento dei procedimenti giunti in Corte si prescive e questo significa che pubblici ministeri, forze dell'ordine, giudici e personale amministrativo hanno lavorato per niente per un quarto del loro impegno. «Avverto - ha concluso - che sarò costretta presto a chiudere qualche servizio, visto che adesso stiamo funzionando grazie all'accordo che permette l'utilizzo di personale comandato dagli enti locali, comandi che stanno per scadere». Secondo il sottosegretario Casellati invece «sul fronte dell'arretrato abbiamo già presentato a luglio nell'ambito della manovra economica, una bozza di riforma per smaltirlo e fare ripartire i tempi della giustizia».

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