Corsa contro il tempo per salvare la Granz

San Donà. L’impresa ha chiesto il concordato preventivo per evitare il fallimento Intanto i dipendenti aspettano gli stipendi e i fornitori vantano numerosi crediti

Corsa contro il tempo per salvare la Granz di San Donà che ha già chiesto il concordato preventivo. La conosciuta impresa, che opera nel settore dei pannelli fotovoltaici, caldaie e biciclette elettriche su larga scala, ha attraversato un periodo molto difficile, tanto che si parla di un consistente passivo che non è stato reso noto.

Nei mesi scorsi i sindacati, in primis l'Ugl, hanno denunciato le difficoltà dei dipendenti nel percepire gli stipendi, mentre bussano da mesi alla porta anche i fornitori che vantano dei crediti nei confronti della Granz e sono molto impazienti. L’azienda, che ha sempre avuto come riferimento l'imprenditore sandonatese Orfeo Granzotto, il quale ha svolto tra l'altro l'incarico di direttore commerciale, si è chiusa nel massimo riserbo, ma non sono mancati momenti di forte tensione, in un profluvio di lettere anonime e minacce che hanno inquinato il clima in cui è maturata questa situazione finanziaria.

Adesso l'azienda si è però affidata a un team di legali e advisor finanziari dello studio De Poli di Venezia che ha una lunga esperienza alle spalle. Le pratiche sono scrupolsamente seguite dall'avvocato Damiano Tommasini, che sta lavorando con gli altri esperti finanziari da poco incaricati per trovare la migliore via di uscita attraverso la richiesta di un concordato preventivo. Obiettivo resta dunque quello di evitare il fallimento, che peggiorerebbe ulteriormente le cose, quindi trovare il modo di soddisfare i creditori, vale a dire i dipendenti e i fornitori che vantano i famosi crediti nei confronti della Granz. La strada da seguire, dunque, attraverso l’ipotesi concordataria, è quella più sicura e indolore per cercare di uscire da questa situazione difficile evitando il tracollo.

È stato scelto questo percorso trasparente ed efficace per fare in modo che questa partita si chiuda senza altri problemi e disagi dopo un periodo in cui si è detto e scritto di tutto. Anche le organizzazioni sindacali hanno assunto atteggiamenti differenti in merito alla vicenda e l’Ugl è quella che ha denunciato la condizione di alcune dipendenti ancora la scorsa estate. «Si ragiona in un’ottica», ha detto il legale Tommasini, «che sia il più possibile soddisfacente per i creditori. Siamo in fase di elaborazione dei dati e degli atti per cercare di risolvere i problemi nell'interesse di tutti».

Giovanni Cagnassi

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