Copti, la concessione è ok Parte l’operazione chiesa

Campalto: la comunità cristiana egiziana di Venezia può contare su 700 fedeli Individuato il terreno e appeso il cartello di inizio lavori, ma i fondi scarseggiano
Di Marta Artico
Cantiere per la realizzazione di un edificio di culto della proprietà della diocesi Cristiana Copta Ortodossa presso via Orlanda a Campalto
Cantiere per la realizzazione di un edificio di culto della proprietà della diocesi Cristiana Copta Ortodossa presso via Orlanda a Campalto

CAMPALTO. Il sogno della comunità copta ortodossa si avvera. A due passi dal Centro Don Vecchi Quater, in via Orlanda, c’è un edificio con un grande scoperto, dove attualmente si riunisce la comunità cristiana egiziana di Venezia, che conta all’incirca 700 persone, moltissime delle quali impegnate nel campo della ristorazione. I copti sono proprietari di un ampio spazio, dove vorrebbero sorgesse un edificio di culto degno di questo nome, in grado ospitarli tutti e non una soluzione provvisoria, come quella finora utilizzata.

La concessione edilizia è stata rilasciata dal Comune, il sito è stato recintato e fuori è stato appeso il cartello di avvio lavori. Il committente è la Diocesi cristiana copta ortodossa di Milano, cui fa capo la comunità veneziana. L’architetto è Nicola Randolfi, con studio a Venezia: da anni segue i copti. Il lotto dove sorgerà la chiesa è di 9.640 metri quadri e comprende un edificio dove alloggerà il sacerdote da adibire ad uso della comunità, costruzione già esistente. Il corpo del luogo di culto si compone di una grande cupola al centro, e diverse cupole e semicupole ai lati. Per entrare si attraversa un giardino, poi si giunge in quadriportico con una vasca per le abluzioni. Il tutto corredato da uno spazio ad hoc per i bambini, ma anche parcheggio e viabilità di ingresso. Da quando, nel 2007, era stato portato in commissione urbanistica il progetto, i tempi sono cambiati, la crisi economica è arrivata per tutti e la situazione politica in Egitto non è più la medesima. La massima autorità spirituale è mancata: Shenuda III è stato sostituito da Tawadros, il 118° papa della chiesa copto ortodossa. Per costruire la chiesa ci vorranno almeno due milioni e mezzo. «L’autorizzazione è stata ritirata», spiega Randolfi, «sono ottimista».

Magari si inizierà dal nucleo centrale e, col tempo, si completerà l’opera. Per vedere il loro sogno realtà, i copti si erano tassati e ora il loro obiettivo principale è trovare la cifra che serve per partire concretamente. Di sicuro i vicini di casa, ossia don Armando Trevisiol che ha messo a disposizone una stanza del Don Vecchi per ospitare il vescovo copto che risiede a Milano nella diocesi madre, fanno il tifo per loro, così come don Massimo Cadamuro, il parroco di Campalto.

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