Coppie veneziane in un dvd a luci rosse

Due coppie realmente del Feltrino – assicura il produttore – e due coppie del veneziano reclutate sui siti web di scambisti, un budget all’osso e un obiettivo esplicito fin dal titolo di copertina: vendere il porno giocando sulla curiosità di chi vuole sbirciare sotto le coperte di qualcuno che potrebbe essere il vicino o la collega.
Ecco servito “Quelle calde storie feltrine”, sottotitolo “Il nuovo video scandalo di Feltre”, dvd a luci rosse che dalla prossima settimana la “Produzioni Cleopatra” di Milano distribuirà in un migliaio di copie. L’operazione non è nuova: una iniziativa analoga era andata in scena un paio di lustri fa a Feltre e dintorni. All’epoca si parlava di videocassette vhs ma il concetto era lo stesso: sugli scaffali delle edicole aveva fatto capolino un video porno amatoriale con protagoniste, veniva sostenuto, delle coppie realmente feltrine. Scatenando non poca curiosità.
Cambiati i tempi, sparite le videocassette, cambiato radicalmente anche il mercato dei video a luci rosse con internet che ha spazzato via i vecchi canali di distribuzione, c’è chi prova a ritagliarsi uno spazio partendo dalla provincia. E da Feltre, in questo caso.
«Il video contiene scene girate nel Feltrino una ventina di giorni fa», assicura Stefano Rizzo, che si presenta come responsabile della produzione. «La particolarità è che i protagonisti sono persone che gravitano nella zona, non attori professionisti ma persone che fanno tutt'altro nella vita. Abbiamo fatto un piccolo provino via internet per selezionarli e poi abbiamo sviluppato questo video, che rientra nel filone del porno amatoriale».
Dopo la globalizzazione ora anche il porno vive la fase del chilometro zero? Rizzo non fa mistero di giocare sull’effetto curiosità: «Sono coinvolte due coppie feltrine e dunque il titolo è stato scelto di conseguenza. Da giovedì, quando arriveranno le comunicazioni alle edicole, la cosa farà senz’altro scalpore».
D’altra parte, spiega il produttore, il porno di una volta, con grandi nomi e grandi investimenti, non esiste più. «Non è più possibile fare le produzioni di una volta, non ci sono più i budget: le videoteche sono sparite, la gente scarica tutto da internet, e le poche produzioni che restano o vanno all’estero dove i costi sono più bassi o puntano sul porno amatoriale. E con l'amatoriale vai inevitabilmente a toccare la provincia».
Ma si tratta di una produzione realmente “feltrina” o di una “furbata” con un video girato chissà dove? Rizzo spergiura che l’operazione è genuina: «Oggi non serve il video “taroccato”, è molto più facile trovare chi vuole girare un porno. Negli anni Novanta, quando ho inziato io a fare questo mestiere, per trovare le coppie ci volevano mesi, girando per i locali per scambisti o mettendo inserzioni sulle riviste. Oggi in mezza giornata si raggiunge tutto il mondo, grazie alle centinaia di siti di settore si riescono a contattare facilmente persone di un certo luogo».
«Il video è composto complessivamente da 4 scene», dice Rizzo «di cui due con due coppie feltrine, altre due invece sono con coppie del veneziano». Tutto a basso costo, quasi in tempo reale: fatto il video una manciata di giorni fa, eccolo già pronto a sbarcare sul mercato, con la copertina senza fronzoli grafici. L’obiettivo è vendere mille copie da martedì prossimo in tutto il Bellunese, solo nelle edicole.
Stefano De Barba
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