Contro il forno crematorio già 2.700 firme

PORTOGRUARO. Sono molto arrabbiati con l’amministrazione comunale i cittadini del comitato “No al tempio crematorio a Portogruaro”. Non lo vogliono per diversi motivi. Gli aderenti, in gran parte genitori con figli piccoli che abitano nella zona di via Villanova dove potrebbe sorgere la struttura, hanno avviato una campagna di sensibilizzazione, volta a informare i cittadini e a ribadire il proprio No. Non si esclude nemmeno un ricorso al Tar, in futuro, per bloccare l’iter realizzativo. Migliaia di firme.
Benchè il consiglio regionale abbia detto stop, nella Legge di Stabilità, agli impianti crematori fino alla fine del 2018, il Comune ha inserito la costruzione del tempio nel Piano triennale delle opere pubbliche. Secondo gli aderenti al comitato, assistititi da un avvocato, il progetto non è stato eliminato dalla pianificazione del Comune per l’anno in corso, il 2017. In appena due settimane, contro la realizzaizone del tempio crematorio, il comitato ha raccolto 2700 firme, praticamente il 10% dell’intera popolazione di Portogruaro. La petizione è stata un successo.
Rischi per la salute. Con la realizzazione del tempio crematorio il comitato teme «l’aumento del tasso di inquinamento in tutto il territorio», e non soltanto nelle aree limitrofe in cui potrebbe sorgere l’infrastruttura per cremare le salme, cioè la zona di via Villanova. Gli aderenti temono inoltre il rischio di emissioni irregolari di sostanze altamente nocive. È una battaglia che ricorda quella per la Mirant.
Svalutazione immobili e costi. La realizzazione di un impianto crematorio a ridosso dei centri abitati potrebbe comportare la riduzione del costo degli immobili del 50%. E, in caso di dismissione dell’impianto, i costi di smaltimento dei materiali, aggiungono sempre i comitati, potrebbero finire a carico della comunità. E quindi pagherebbero sempre loro: i cittadini.
Le iniziative. Nell’ultima settimana sono stai distribuiti moltissimi volantini nella città del Lemene, per sensibilizzare la popolazione sui rischi della creazione di un tempio crematorio. Il comitato vuole ricorrere a tutti gli strumenti legittimi possibili, agendo nei termini temporali imposti per le dovute azioni legali: ad esempio entro 60 giorni dalla pubblicazione del progetto nell’albo pretorio per il ricorso al Tar.
Sono stati infine creati un account e-mail (nocrematorio.portogr@gmail.com) e la pagina facebook che dà il nome al comitato “No al tempio crematorio a Portogruaro”.
Rosario Padovano
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