Confermata la condanna di Zernar
Due anni anche in appello: «Spero che i miei figli se ne vadano dall'Italia»

Ezio Zernar
La Corte d'Appello ha confermato la sentenza di primo grado nei confronti di Ezio Zernar, il direttore tecnico del Laboratorio investigazioni criminalistiche della Procura di Venezia condannato a due anni per aver manomesso un lamierino, componente di un ordigno ritrovato integro nel 2004 nella chiesa di Sant'Agnese a Portogruaro. Ordigno attribuito a Unabomber e della cui fabbricazione, all'epoca dei fatti, era stato indagato l'ingegner Elvo Zornitta. La manomissione sarebbe avvenuta con una forbice sequestrata a casa di Zornitta e con lo scopo di incastrare l'ingegnere. A nulla è valsa la lunga arriga del difensore di Zernar, l'avvocato Emanuele Fragasso, che aveva chiesto l'assoluzione del suo assistito finito a processo per falso, frode processuale e violazione della pubblica custodia di cose. Trattenendo a stento le lacrime, il poliziotto è riuscito soltanto a mormorare: «Auguro ai miei figli di andarsene da questo paese». Soddisfazione ben controllata per l'avvocato di parte civile, Maurizio Paniz, che ha commentato: «Nessuna sentenza potrà restituire a Zornitta quello che ha subìto e quanto ha sofferto per questi fatti». La sentenza di secondo grado (comprende altri 12 mila euro di spese processuali) è arrivata al termine di una lunga giornata iniziata con l'arringa della difesa. L'avvocato Fragasso, che ha già annunciato ricorso in Cassazione, aveva parlato per oltre tre ore sottolineando ancora una volta come non ci sia prova della modifica intenzionale del lamierino e come, se anche modifica ci fu, non ci sia prova che a farla sia stato Zernar, la cui serietà professionale l'ha accompagnato per tutta la vita. Quindi, le controrepliche del vice procuratore generale Gabriele Ferrari, del difensore della parte civile e la camera di consiglio, durata due ore. A sostenere Zernar molti colleghi e il fratello Paolo che ha poi commentato amaramente: «Sono qui per tenere alto il nome della mia famiglia, estremamente delusa da questa sentenza. Se avrò figli, spero anch'io che lascino questo paese». La condanna di primo grado per Zernar era arrivata il 4 luglio 2009: 2 anni di reclusione - pena sospesa - oltre al pagamento di 200 mila euro alla parte civile e altri 100 per le spese processuali. Nella sua requisitoria della settimana scorsa, il pg Ferrari aveva parlato di «disegno per incolpare l'ingegner Zornitta, di cui Ezio Zernar è stato la pedina indispensabile» chiedendo quindi la conferma della condanna di primo grado. Oltre alla responsabilità dell'imputato, il pg Ferrari aveva anche tratteggiato il quadro all'interno del quale sarebbe avvenuta la manomissione, un quadro probatorio forzato dalla «certezza morale» che Unabomber fosse Zornitta.
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