Condannato Marando per le lesioni causate a Maria Teresa Muselli

Lesioni colpose aggravate, sei mesi di condanna per il ginecologo Mario Marando, oggi primario all’ospedale di San Donà. Lo ha deciso la giudice monocratica Sonia Bello nel procedimento per le lesioni provocate a Maria Teresa Muselli, vedova Pilla, farmacista sandonatese che il 13 giugno 2011 era stata operata nell’ospedale della città per l’asportazione di un tumore all’utero in fase iniziale. Secondo l’accusa, l’intervento di asportazione dell’utero era stato fatto precedere dalla rimozione di vari linfonodi, contravvenendo al programma operatorio stilato dal primario dell’epoca e provocando alla paziente una doppia emorragia. L’anziana era morta un anno e mezzo dopo, il 14 gennaio 2013, per altre complicazioni, pur su un fisico debilitato.
La giudice Bello non ha riconosciuto le circostanze attenuanti generiche allo specialista, difeso dall’avvocato Vania Cirese. Nel procedimento era stata citata anche l’Usl 4 quale responsabile civile con l’avvocato Luigi Dalla Rosa. Sia il medico che l’azienda sanitaria dovranno versare in solido, secondo quanto stabilito dalla giudice, una provvisionale di 100 mila euro per le due figlie della farmacista e gli eredi del figlio morto che si erano costituiti parti civili con gli avvocati Renato Alberini, Augusto Palese e Gian Luca De Biasi. Dovranno essere risarcite anche le spese legali sostenute dai familiari della donna. La sospensione della pena è subordinata al pagamento della provvisionale.
Le indagini erano state seguite dalla pm Carlotta Franceschetti. In aula nel corso della scorsa udienza, il rappresentante dell’accusa aveva chiesto la condanna del dottor Marando a sei mesi, sostenendo che nelle linee guida non ci fossero indicazioni relative all’asportazione dei linfonodi e che la scelta del chirurgo avrebbe esposto la paziente ad un rischio inutile. La difesa si è battuta per rivendicare la correttezza dell’operato del medico, sostenendo che l’asportazione dei linfonodi fosse finalizzata a valutare il tumore e verificare se vi fossero metastasi in atto.
Il dottor Marando in un primo tempo aveva deciso di patteggiare. Ma una volta arrivato davanti al giudice, il medico aveva sostenuto di aver firmato in bianco la richiesta di patteggiamento presentata dal suo legale di allora, l’avvocato Giuseppe Sarti. E quindi di non voler più patteggiare. Accusa, questa, secondo la Procura infondata, tanto che il ginecologo è davanti al giudice per calunnia avente ad oggetto un infedele patrocinio legale.
Per le lesioni a Muselli era finito a processo anche il dottor Umberto Mozzato, assolto nei mesi scorsi. —
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