Condannati in cinque per la baruffa tra vicini

Dolo. Con un gruppo di amici distrugge la recinzione usando flessibile e trancino Non contento aggredisce la pattuglia dei carabinieri arrivati a identificarli

DOLO. La baruffa tra vicini finisce con cinque condanne decise ieri dalla giudice monocratica Claudia Gualtieri. Al centro della disputa, alcuni interventi che Silvano Baldan, 71 anni di Dolo, contestava ai confinanti relativamente alla preclusione di accesso ad un fondo comune nel territorio di Dolo. Era il giugno 2011 quando la baruffa era esplosa raggiungendo toni così accesi che la vicenda, anni dopo, è approdata davanti al giudice. Secondo la ricostruzione dell’accusa, per avere ragione delle proprie rimostranze Baldan aveva chiamato a supporto gli amici che come lui erano soci dell’Associazione veneta per la difesa dei diritti dei cittadini. E il livello della disputa si era alzato.

Dal 28 giugno all’11 luglio 2011, il gruppetto si era reso protagonista di una serie di incursioni nel terreno di Dolo oggetto della baruffa. Nella prima di queste, Baldan ed Ernesto Carrer, 54 anni di Oderzo (Treviso), secondo l’accusa si erano introdotti nel giardino di pertinenza dei vicini dopo aver tagliato con un flessibile elettrico la recinzione in calcestruzzo e rete metallica e pure la seconda ringhiera in ferro. Il giorno successivo ad agire era stato solamente Baldan che aveva tagliato con un trancino la rete metallica dei vicini, minacciando di morte chiunque avesse sistemato la recinzione. Altra incursione con il trancino il 7 luglio. Il giorno successivo, Baldan si era fatto aiutare da Rolando Bicego, 58 anni di San Mauro di Saline (Verona), usando questa volta un flessibile elettrico. L’11 luglio l’ennesima incursione nella quale erano stati identificati Baldan, Bicego, Fausto Trinca, 53 anni, e Nicolò Varaschin, 67 anni, entrambi di Nervesa della Battaglia (Treviso): ancora una volta era stato usato il flessibile elettrico. Era intervenuta la pattuglia dei carabinieri di Dolo per cercare di pacare gli animi e identificare i responsabili. Varaschin aveva reagito, spingendo, strattonando e colpendo un appuntato con il gomito al livello del costato (15 giorni di prognosi), strappandogli anche in parte la camicia e i pantaloni della divisa, e provocando una distorsione all’indice (40 giorni di prognosi) al brigadiere. «Ve la faccio pagare, ho conoscenze in ambito giudiziario e conosco direttamente il Procuratore di Treviso», la minaccia.

La giudice ha condannato gli imputati per violazione di domicilio, stabilendo pene di 1 anno e 9 mesi per Baldan, 1 anno per Carrer, 7 mesi per Bicego, 1 anno e 7 mesi per Trinca e 1 anno e 11 mesi per Varaschin, chiamato a rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Baldan e Bicego sono stati assolti dai danneggiamenti, non previsti più dalla legge come reato. Ai carabinieri costituitisi parti civili sono stati assegnati risarcimenti per totali 4mila euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia