Con il nuovo codice degli appalti il progetto Tresse rischia lo stop

Progetto del Canale Tresse Nuovo appena presentato e già fermo. Si apre un caso sul progetto alternativo del passaggio alle Grandi Navi in Bacino di San Marco presentato pochi giorni fa - il 26 aprile - dall’Autorità Portuale al Ministero dell’Ambiente per l’avvio della procedura di Valutazione d’impatto ambientale.
È passata ormai più di una settimana, ma dell’avviso pubblico di presentazione del percorso sostenuto oltre dal Porto anche dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - che ha fatto votare pochi giorni fa una mozione a suo sostegno anche dal Consiglio comunale - non c’è traccia sul sito del Ministero. La ragione, secondo la professoressa Andreina Zitelli - esperta di normative ambientali e già componente della Commissione Via - starebbe nel fatto che il progetto Tresse Nuovo non ha seguito la nuova normativa sugli appalti appena entrata in vigore e, così com’è, non può andare avanti, perché ha perso la “corsia preferenziale” della Legge Obiettivo, di fatto abolita. Osservazioni in merito sono state già inviate al Ministero dell’Ambiente e a quello dei beni Culturali.
«Le osservazioni» dichiara Zitelli «mettono in evidenza che il progetto “Canale Tresse Nuovo” è stato presentato al Servizio Via in data successiva al nuovo Codice degli Appalti. Il Codice è entrato in vigore il 19 aprile, mentre il progetto dell’Autorità Portuale è stato presentato una settimana più tardi, il 26 aprile. Il nuovo decreto, nel riordino della materia, abolisce anche gli effetti della Legge Obiettivo e regola anche la materia relativa alla Valutazione d’impatto ambientale. L’articolo 216 è stato introdotto per salvaguardare i progetti che si trovavano già alla Valutazione d’impatto ambientale all’entrata in vigore del nuovo decreto sugli appalti. Pertanto il progetto del Tresse Nuovo, non essendo stato presentato prima dell’entrata in vigore della nuova norma, non può essere presentato secondo la Legge Obiettivo, né può essere presentato con il progetto preliminare. Di conseguenza non può essere dato l’avviso al pubblico dell’avvenuta istanza di Valutazione d’impatto ambientale al Ministero dell’Ambiente».
Se questo è avvenuto, le conseguenze per il progetto Tresse Nuovo rischiano di essere pesanti sul piano dei tempi e dei costi. «Il progetto, in base al nuovo Codice» spiega ancora la professoressa Zitelli «dovrà seguire la via normale ed essere presentato a livello di progetto definitivo, secondo i tre livelli progettuali previsti dai Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture: fattibilità tecnica e economica, progetto definitivo e progetto esecutivo». Insomma, il progetto caro a Costa e a Brugnaro rischia di insabbiarsi, con almeno un anno di tempo - nel migliore dei casi - per completare la progettazione.
L’Autorità Portuale non rilascia commenti, ma farebbe intendere che quella presentata il 26 al Ministero sia solo un’integrazione del progetto, depositato in precedenza. Di fatto, però, per il momento alla Via del ministero dell’Ambiente “sopravvive” solo il progetto Venise Cruise 2.0 del terminal crocieristico del Lido, ferocemente avversato da Costa e Brugnaro.
In attesa di capire cosa accadrà i tempi si allungano e sempre più urgente si fa l’esigenza che il Governo vari un decreto legge transitorio che - in attesa del progetto alternativo - fissi comunque nuovi criteri rispetto al passaggio delle Grandi Navi in Bacino di San Marco.
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