Comitato piazza Mazzini, si dimette Santin
JESOLO. Sicurezza e ordine pubblico, dimissioni a sorpresa di Venerino Santin dal comitato di piazza Mazzini Aurora. Il titolare dell'hotel Principe Palace, tra i promotori dell'esposto contro i locali della notte, con oltre 200 firme di sottoscrittori che hanno denunciato l'impossibilità di far convivere realtà troppo differenti tra di loro, si è dimesso dal comitato presieduto da Mario Bars.
Nei giorni scorsi è stata recapitata una lettera di due turisti austriaci che hanno fortemente criticato la situazione in piazza Mazzini e l'impossibilità di dormire negli hotel della zona. Qualche giorno prima la titolare dell'Hotel Excelsior, Anna Balduit, ha preso posizione contro alcuni locali, raccontando di aver perso molti clienti che non riuscivano a chiudere occhio, senza contare lo spaccio, in particolare in spiaggia. Ora si aggiunge anche Paolo Bressaglia, titolare dell'hotel delle Rose: «La situazione di piazza Mazzini deve essere analizzata assieme all'amministrazione comunale. I disagi ci sono, anche se non è giusto farne uno scontro tra attività a suon di esposti. Il problema è la piazza nel suo complesso, il fatto che sopporti migliaia di persone di flusso, che vi siano determinati problemi di ordine pubblico ancora da risolvere».
Il presidente del comitato, Mario Bars, non commenta le dimissioni di Santin: «Io ho la coscienza a posto, ho scritto lettere, organizzato una serie di servizi, ascoltato la gente e le attività in piazza. Abbiamo promosso anche la vigilanza privata che ha avuto successo e potrà essere allargata con le forze di polizia».
Questa merita una discussione a parte. Sembrava un affronto alle forze dell'ordine, utilizzata impropriamente in interventi non consentiti dalla legge, che riserverebbe solo la vigilanza sui beni privati a queste società. Ma gli interventi ci sono stati eccome, gli agenti sono stati presenti, hanno battuto la piazza di continuo, e c'è chi ha proposto, come il sindaco Valerio Zoggia, di allargare le funzioni come è stato fatto per i buttafuori nelle discoteche. Per questo motivo l'avvocato del comitato, Valentina Gasparini, evidenziò perplessa il concetto di "polizia privata". I locali additati si difendono: «Rispettiamo le leggi, siamo sempre stati controllati. Noi abbiamo fatto del nostro meglio per cercare di non recare disturbo». Ma le due fazioni inevitabilmente si scontrano: da una parte alberghi e attività, con i residenti, che vorrebbero tranquillità, dall'altra il mondo della notte e della movida. (g.ca.)
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