Colpito da infarto, salvato dal direttore del Suem

VENEZIA. Quando l’hanno visto accasciarsi tenendo una mano sul petto, all’imbarcadero di Sant’Andrea a piazzale Roma, chi gli stava intorno ha subito temuto il peggio. E invece, l’intervento provvidenziale del direttore del Suem Paolo Caputo, che passava lì per caso, gli ha salvato la vita.
È quanto successo giovedì verso le 10.30 di mattina a un anziano di 80 anni, residente al Lido. Aspettando in piedi il battello per tornare a casa, l’uomo è colpito da un arresto cardiaco. Il sangue non circola, il cervello smette di essere irrorato e l’uomo crolla a terra. Seguono attimi di concitazione e panico, a cui assiste casualmente il dottor Paolo Caputo, direttore del Suem. Indossa la divisa degli infermieri, i passanti lo riconoscono subito e lo chiamano. Caputo interviene all’istante, e pratica un massaggio cardiaco all’anziano mentre i passanti chiamano il punto di pronto intervento di piazzale Roma, chiamato spesso in causa nei casi di emergenza.

Tempo pochi minuti, e gli operatori arrivano all’imbarcadero di Sant’Andrea con il defibrillatore (sono 60 quelli inseriti in apposite teche verdi sparse in giro per la città, piazzale Roma compreso). Sono applicati gli elettrodi ma non occorrono scariche elettriche. Il Suem infatti è dotato di defibrillatori “intelligenti”, in grado di leggere i battiti cardiaci con un elettrocardiogramma e di decidere se intervenire o meno di fronte a un arresto cardiaco. Dopo il massaggio cardiaco, infatti, l’anziano è riuscito a riprendere conoscenza tra lo stupore e il sollievo dei passanti che hanno assistito alla scena. Solo a quel punto, dopo l’arrivo dell’ambulanza, è stato trasferito all’ospedale Civile di Venezia dove ha scoperto di soffrire di una patologia cardiologica di cui era all’oscuro. —
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