Cinque piani di lusso la maison Dior sbarca a San Marco

Un altro colpo Arnault in laguna, si è da poco aggiudicato la gestione del Fontego con il marchio Louis Vuitton
Di Manuela Pivato
Interpress/Mazzega Pivato Venezia, 12.12.2013.- San Marco, apertura del negozio DIOR.-
Interpress/Mazzega Pivato Venezia, 12.12.2013.- San Marco, apertura del negozio DIOR.-

VENEZIA. I soffitti sono di specchio, i tavoli di cristallo, le pareti d’argento. Cinque piani di puro lusso collegati da una scala a chiocciola larga meno di un metro (ma c’è anche l’ascensore) sulla quale ieri pomeriggio, prendendo mentalmente nota di quello che detta la moda francese, si sono incrociate, scontrate e sbaciucchiate tutte le veneziane che non se ne perdono una.

La maison Dior sbarca in laguna e apre il suo palazzo all’Ascensione, dietro Piazza San Marco, in quella che fu per molti anni la sede storica di Louis Vuitton e che ora - restando in mano allo stesso gruppo LVMH - assume tutte le tonalità di grigio e tutto il glamour del marchio parigino.

Da piano terra all’altana sul tetto, in un rincorrersi di salotti e salottini (riservati a clienti molto speciali), tra poltroncine, divanetti, orchidee bianche, tendaggi di velluto coloro perla e gocce di vetri sugli specchi, tra il colbacco celeste di Bianca Arrivabene e il rossetto incendiario di Nori Vaccari Starck, Dior rammenta alla città che senza Francia, ormai, Venezia non va più da nessuna parte.

Di fronte a Chanel, a due passi da Hermès e a quattro da Vuitton, Dior è un’altra zampata del gruppo di Bernard Arnault in laguna e, di conseguenza, un’altra stilettata nel fianco di Francois Pinault che, dopo anni di incontrastato dominio su entrambe le sponde del Canal Grande, ora deve vedersela con il suo rivale di sempre proprio nella città che credeva di avere in (quasi) esclusiva.

Dopo l’inaugurazione in primavera della maison Vuitton, l’evento della guida dedicata alla città la settimana scorsa e l’inaugurazione di Dior, Arnault ora punta diritto al Fondaco dei Tedeschi, vero colpaccio assicurato grazie a 110 milioni di euro e alla consapevolezza che, in fondo, Venezia vale qualsiasi prezzo.

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