Cimitero, 500 tombe off limits Agostini: «Lavori da luglio»

Da due anni Lidia Speciale va a trovare il figlio al cimitero di Mestre, nonostante la zona della tomba sia interdetta per motivi di sicurezza. Ieri la storia è approdata a “Mi manda Rai 3” che si è...
Cimiterodi Mestre, reparto 4.
Cimiterodi Mestre, reparto 4.

Da due anni Lidia Speciale va a trovare il figlio al cimitero di Mestre, nonostante la zona della tomba sia interdetta per motivi di sicurezza.

Ieri la storia è approdata a “Mi manda Rai 3” che si è collegata da Venezia con il direttore generale del Comune Marco Agostini e con il fratello gemello del defunto, Mirco.

«Non ci sono mai state date spiegazioni», racconta Mirco, «e non c’è mai stato un documento che informasse del fatto tutti i parenti». La madre si reca in cimitero due o tre volte a settimana. «È una situazione inaccettabile», continua, «perché paghiamo un servizio e non ne usufruiamo».

Agostini ha spiegato che «il divieto esiste per un evidente pericolo di crollo. Ci scusiamo per non aver dato comunicazione alle famiglie; ma ora (come aveva anticipato l’assessore Maggioni, ndr) è iniziato l'iter per i lavori e speriamo che in pochi mesi tutto torni a norma. Il progetto ha subito ritardi a causa del patto di stabilità. Il cantiere dovrebbe iniziare a metà luglio».

Mirco Speciale ha insistito. «Sono un tecnico e l'ultima ratio è sigillare; bastava puntellare. Il limite temporale è inaccettabile per chi ha l’età dei miei genitori e durante i lavori tutto sarà chiuso. Bastano opere provvisorie e sono convinto non ci siano veri problemi». Agostini ha replicato: «I nostri tecnici ritengono sia l'unica soluzione possibile e con i fondi che abbiamo attualmente cercheremo di sistemare tutto il prima possibile, ma già adesso mi impegno ad incontrarlo». Un avanzo di fondi c’è, dopo i lavori della rotonda, ma serve una delibera.

David Canelli della Veritas ha aggiunto che «le ali sono state chiuse perché i paramenti sono insicuri ed esiste un rischio distacco dovuto a infiltrazioni di acqua e alle condizioni meteo che colpiscono marmi di fine anni ’40».

La zona è transennata con reti da cantiere non difficili da spostare e copre una delle zone più vecchie. I problemi di manutenzione straordinaria cui l’area sarà sottoposta (ripristino della copertura e messa in ordine dei marmi) è vincolata anche dalla Soprintendenza perché con costruzioni di oltre 50 anni. «Non c’è solo la signora Lidia», conclude Canelli. «Sono arrivate tante segnalazioni e circa 500 tombe non sono accessibili, ma il rischio che ceda una lastra di marmo da 60 chili è reale e abbiamo tutelato le persone. È una zona poco frequentata, ma se qualcuno ci chiede di accompagnarlo noi cerchiamo di andargli incontro. Ma chi aggira i divieti lo fa a proprio rischio».

Gian Nicola Pittalis

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