«Ciao Klaus, pochi vestiti e tanta dignità»

MESTRE. «Klaus, tu vestito con quattro stracci, ci hai insegnato che la dignità non ha bisogno di un bell' abito, è sufficiente un cuore generoso e sincero come lo era il tuo». Poche ma significative parole e una cerimonia toccante, ieri nella chiesa del cimitero, per l’ultimo saluto a Klaus, il clochard che aveva scelto di abbandonare la sua terra natia, la Germania, e di vivere a Forte Marghera, dividendosi tra la sua malconcia roulotte e l’elemosina in Corso del Popolo. In tanti hanno partecipato alla funzione officiata da don Armando Trevisol, colpito dall’affetto per il senza tetto che del Forte aveva fatto la sua casa e dove aveva trovato le sue sicurezze.
Il sacerdote “degli ultimi” ha parlato del buon Klaus, della sua scelta di vivere e morire da senza tetto, cercando di sondare il suo animo. Piacevolmente commosso don Armando dal calore che c’era e dalle tante persone che hanno voluto ricordarlo. Alessandro, un volontario dell’Enpa, ha letto una lettera in suo onore: «Klaus viveva con poco, quello che gli bastava per sbarcare il lunario. Era una persona che non aveva nulla si potrebbe dire, ma non era così. Klaus, il povero, in realtà possedeva un grande tesoro, la sua grande ricchezza si chiamava bontà. E lui ce la regalava ogni volta che lo si incontrava. Aveva infatti molti amici ed una grande dignità, gli volevamo bene in tanti, quanti non avrebbe mai immaginato».
Al funerale erano presenti le persone che Klaus l’hanno in più occasioni assistito quando stava male, portato al pronto soccorso quando ne aveva bisogno, che gli hanno offerto un pasto caldo come uno di famiglia e che adesso si stanno prendendo cura di Uli, il suo pastore tedesco in cerca di un tetto. Chi volesse adottare Uli o aiutare l’Enpa e i volontari del Forte nella sua assistenza, può contattare il 328.241.3861. Alla cerimonia di ieri era presente a nome dell’amministrazione l’assessore Renato Boraso. (m.a.)
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