Chirurgia dell’anca, ma senza protesi: Portogruaro eccellenza nazionale

PORTOGRUARO. L’Ortopedia dell’ospedale di Portogruaro diventa centro di riferimento regionale per la chirurgia conservativa e sostitutiva dell’anca. Un riconoscimento che testimonia l’eccellenza del reparto. Grazie al lavoro del dottor Luigino Turchetto e del suo staff, l’unità operativa portogruarese è stata la prima struttura in Italia a praticare la chirurgia conservativa dell’anca secondo il metodo bernese.
Vale a dire la tecnica messa a punto dal professor Reinhold Ganz, professore emerito dell’Università di Berna. Ganz, considerato il padre della moderna chirurgia conservativa dell’anca, ha operato per 15 anni a Portogruaro con il dottor Turchetto, che ha potuto apprendere le tecniche ideate dal professore svizzero e oggi adottate dalle equipe ortopediche dei maggiori ospedali del mondo.
“Lo scopo di questa chirurgia è evitare o posticipare il più a lungo possibile l’utilizzo di artroprotesi nei giovani pazienti – spiega Turchetto –. Gli interventi prevedono la sezione chirurgica del bacino o del femore prossimale con il reciproco ottimale riorientamento delle due parti, cavità acetabolare e testa femorale in esso contenuta nella posizione ottimale. L’obiettivo finale è il ripristino dei normali rapporti articolari tra le due componenti scheletriche che formano l’articolazione dell’anca”.
Alla presenza del direttore generale dell’Usl 4 Carlo Bramezza e del personale ospedaliero, è stata scoperta una targa, che sancisce il riconoscimento dell’Ortopedia portogruarese a centro di riferimento regionale per questo tipo di intervento.

Durante la cerimonia sono stati mostrati alcuni video di congratulazione arrivati da Stati Uniti, Cina, Iran e vari centri di eccellenza, in cui operano altri “discepoli” del dottor Ganz. A Portogruaro arrivano pazienti da tutta Italia e anche dall’estero con patologie congenite all’anca, che comportano dolore e difficoltà nel movimento.
Queste anomalie congenite, che colpiscono per lo più pazienti giovani, causano, se non corrette chirurgicamente, precoce artrosi, con necessità di sostituire l’anca con una protesi artificiale.
La maggior parte dei pazienti giunti Portogruaro si sono già rivolti ad altre strutture mediche senza ricevere risposta, se non la proposta di procedere con l’impianto di una protesi artificiale, con necessità di sostituirla più volte nel corso della crescita. Lo scopo della chirurgia conservativa praticata a Portogruaro è proprio evitare o posticipare il più possibile l’utilizzo di protesi agli arti nei giovani pazienti.
«La chirurgia conservativa ha un grande valore sociale: è dedicata ai ragazzi e ai giovani adulti che non troverebbero risposte alternative se non l'utilizzo di una protesi», ha spiegato Turchetto. —
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