Sfiducia alla vicesindaca di Chioggia, fuoco amico in maggioranza

Mozione contro Elena Zennaro: ma i mal di pancia non sono solo della minoranza. Il sindaco Armelao la difende: «Non mi farò influenzare nelle mie decisioni»

Elisabetta Boscolo Anzoletti
Elena Zennaro, vicesindaca di Chioggia
Elena Zennaro, vicesindaca di Chioggia

Mozione di sfiducia per la vicesindaca di Chioggia Elena Zennaro. Nel Consiglio comunale di lunedì 19 maggio è stata votata da tutti i consiglieri di minoranza, ma anche da un consigliere “segreto” di maggioranza, la mozione di censura e richiamo presentata da Obbiettivo Chioggia per chiedere una presa di posizione del sindaco Mauro Armelao, con ritiro o ridimensionamento delle deleghe assegnate.

Ipotesi che però Armelao ha già spiegato di non aver alcuna intenzione di valutare. La mozione nasce da lontano, dopo l’evento Nastro Rosa tour dello scorso luglio, quando la vicesindaca “peccò” nell’organizzazione, gestendo in proprio l’evento senza condivisione con gli uffici e con i colleghi di giunta.

«Siamo partiti dalla contingenza di quell’evento», spiega Alessandra Penzo di Obbiettivo Chioggia, «che poteva essere un’importante vetrina per la città, data la presenza della Marina, ma organizzato in contemporanea con la Sagra del pesce e in modo autoreferenziale e senza i corretti passaggi amministrative si è trasformato in un flop, ma siamo andati oltre perché abbiamo chiesto conto anche di altri eventi organizzati dalla vicesindaco e di trasferte di cui non è mai stato relazionato nulla. Abbiamo citato anche il disastro della candidatura a Capitale del libro, abbiamo chiesto come sono stati spesi i soldi del riconoscimento come finalista della Capitale della cultura e siamo arrivati al caso più recente, quando a aprile abbiamo scoperto dai giornali che la Zennaro è diventata segretaria provinciale dell’Udc e ha partecipato all’evento Spring school giovani assieme a senatori dello stesso partito. Non sappiamo a che titolo abbia partecipato e non sappiamo se ora in giunta sieda come esponente dell’Udc. Nessuno sapeva che dopo la lista fucsia e FdI, ora la Zennaro avesse di nuovo cambiato casacca…».

Messa in votazione, la mozione ha incassato otto voti favorevoli (i consiglieri di opposizione presenti erano sette), un astenuto e cinque contrari. La modalità di voto segreto non permette di capire chi nella maggioranza nutra qualche mal di pancia verso la Zennaro e abbia votato per la sfiducia, ma l’ipotesi si restringe ai sei consiglieri presenti (Beniamino Boscolo Capon e Marco Lanza di FI, Marco Dolfin, Lorenzo Nardo e Katia Hannot della Lega e della civica Chioggia protagonista solo Brunetto Mantovan). Malgrado il risultato, il sindaco comunque non accenna a ripensamenti o ridimensionamenti negli incarichi della Zennaro. «Prendo atto della mozione della minoranza», spiega Armelao, «ma non mi farò influenzare da una mozione dell’opposizione. Questo vale per Elena Zennaro e per tutti: qualsiasi decisione viene presa dal sindaco, sentita la maggioranza».

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