Chioggia rischia di perdere i padri Filippini
CHIOGGIA. Chioggia potrebbe “perdere” i padri Filippini. Da settimane circola la voce che la comunità parrocchiale di San Filippo Neri, centralissima e frequentata, dovrà rinunciare ai padri fondatori per l’insufficienza di sacerdoti dell’ordine filippino a disposizione in questo momento per coprire le esigenze di Chioggia.
Non c’è ancora l’ufficialità e nemmeno una data, ma la direzione appare ormai certa. La notizia ha scosso profondamente i parrocchiani e i molti fedeli, anche di altre parrocchie, che frequentano la comunità dei Filippini. Da qualche tempo l’amministratore parrocchiale, padre Andrea Giacomo Kielbasa, è rientrato in Polonia per problemi di salute e tutta la gestione è rimasta sulle spalle di un unico sacerdote, padre Tommaso.
Una contingenza che ha portato i superiori a ipotizzare di lasciare Chioggia. «Non c’è nulla di ufficiale», spiega don Vincenzo Tosello, responsabile dell’unità pastorale di Chioggia che comprende San Giacomo, Sant’Andrea, San Domenico, Filippini, «ma è vero che esiste questa possibilità. Ci sono problemi per coprire la parrocchia dopo la malattia di padre Giacomo. L’ultima parola spetta al padre Visitatore dell’Oratorio, che svolge la funzione di delegato della Santa Sede e che viene eletto dal congresso».
Sarà lui a decidere come “risolvere” il problema di Chioggia. Inviando altri padri filippini o abbandonando la comunità clodiense.
«Una volta che il superiore avrà deciso», spiega don Tosello, «comunicherà al vescovo le intenzioni e se in effetti verrà confermato che lasceranno Chioggia, il vescovo provvederà di conseguenza». Potrebbe succedere che i sacerdoti delle chiese vicine coprano anche la “gestione” della chiesa dei Filippini, magari solo per qualche messa domenicale.(e.b.a.)
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