Chioggia, i due poli si dividono, sarà sfida a sei

Guarnieri ci riprova, Casson vuole battere Capon e Malaspina
CHIOGGIA. Sei candidati in corsa per la poltrona di primo cittadino. Sei uomini, tra i 29 e i 60 anni, 5 con precedenti esperienze amministrative. Alle spalle schieramenti innovativi, in qualche caso azzardati, che mettono insieme parti fino a qualche tempo fa ideologicamente distanti. Pezzi del centro sono andati a sinistra, altri a destra, altri correranno da soli. Una frammentazione che già fa intuire che per conoscere il nome del nuovo sindaco si dovrà attendere il ballottaggio del 29 e 30 maggio.


A contendersi lo scranno più alto del Comune sono Beniamino Boscolo Capon (Pdl-Chioggia Azzurra-Lega Todaro-Popolari di Italia domani); Gilberto Boscolo (Movimento 5 stelle); Giuseppe Casson (Udc-Pd-Socialisti riformisti-Lista Casson sindaco); Gian Paolo Convento (Lista Convento sindaco); Fortunato Guarnieri (Democrazia-Rifondazione-Sinistra Ecologia Libertà-Idv); Massimiliano Malaspina (Lega-Avanti Chioggia-Alleanza di centro). Lo scenario elettorale si è chiarito solo nelle ultime due settimane. Con qualche colpo di scena. L'Udc, che nelle prime settimane di trattative, ha dialogato sia a destra che a sinistra, ha chiuso l'alleanza elettorale con il Pd provocando una scia di polemiche. L'estrema sinistra, che non ha digerito l'allargamento del Pd al centro, prima ha annunciato di correre da sola, poi è tornata sui propri passi scegliendo di sostenere la candidatura di Guarnieri.


La Lega, dopo anni di matrimonio con il Pdl, ha deciso di correre per conto proprio. Il Pdl, dopo una lunga gestazione sul nome del candidato con sondaggi interni e incontri coi vertici regionali, ha lanciato il nome di Capon provocando la fuoriuscita dell'ex assessore Convento che ha deciso di correre con una propria lista. Nessuna alleanza invece per il Movimento 5 Stelle che punta su Boscolo, il più giovane dei candidati (29 anni), che già ha specificato di non chiudere accordi nemmeno al secondo turno.


Nell'uno e nell'altro schieramento si ritrovano pezzi del centro e molti volti noti della squadra di Romano Tiozzo, sfiduciata in Consiglio il 30 novembre scorso facendo chiudere l'esperienza amministrativa con quasi 2 anni di anticipo. Casson, consigliere di maggioranza nella giunta Tiozzo ed eletto nel 2007 nella lista «Chioggia popolare», è passato con il centrosinistra e si è portato nella sua civica pezzi importanti dell'ultima giunta. Altri paladini di Romano Tiozzo hanno invece scelto di sostenere la candidatura leghista nelle fila di una civica, «Avanti Chioggia», che già nel colore, l'arancio, riprende il progetto della «svolta» lanciato dal sindaco padovano. Pezzi del Pdl sono invece passati nelle fila della Lega, a testimoniare le tensioni interne del partito.


Insomma, movimenti trasversali che non solo offuscano un possibile pronostico elettorale, ma stanno anche prestando il fianco a facili attacchi non tanto tra schieramenti diametralmente opposti quanto tra competitor che, almeno in teoria, stanno dalla stessa parte dello steccato ideologico. Si contano molti più attacchi al vetriolo tra i candidati di centrosinistra (Casson e Guarnieri), e tra i candidati di centrodestra (Malaspina, Capon e Convento), che non da una sponda all'altra come di solito avviene. L'obiettivo per tutti è conquistare un posto al ballottaggio, giocando sul filo di percentuali che in qualche caso danno i candidati testa a testa. E proprio la forbice sottile che qualche sondaggio segnala è la scintilla che sta facendo accendere fuochi incrociati.


Il verdetto spetterà ai 42.608 elettori su cui però pesa come sempre l'ombra dell'astensionismo provocata dalla disillusione di molti nei confronti della politica. Di certo le incognite non si risolveranno al primo turno con le votazioni del 15 e 16 maggio.

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