Chinellato, sfratto sospeso «Il Comune mi aiuterà»

MESTRE. Gianni Chinellato, imprenditore mestrino e icona veneziana della lotta all’usura, e la sua famiglia possono dormire sonni tranquilli almeno fino a febbraio 2015. Lo sfratto o, meglio, il rilascio dell’immobile (dato che si tratta di una casa di proprietà in via Vallon), programmato per ieri, è stato sospeso, grazie all’intercessione di Eugenio Vomiero, dirigente del commissariato di Mestre, che mercoledì ha convocato Chinellato e il nuovo proprietario dell’appartamento, per trovare un accordo condiviso.
L’imprenditore mestrino, dopo l’articolo pubblicato sul nostro giornale, è stato contattato anche dagli uffici comunali: «Mi hanno assicurato che verrà trovata una soluzione che garantisca a me e alla mia famiglia una soluzione di pari dignità». Il pignoramento della casa è legato a burrascose relazioni con alcune banche, contro le quali Gianni Chinellato si batte da almeno 7 anni, denunciando il presunto (ma in certi casi dimostrato) fumus di usura. «Sono vittima di queste ingiustizie perché ho denunciato un sistema», spiega l’imprenditore che dal 2007 non s’è mai arreso e ha combattuto in ogni modo contro i giganti del credito. Al suo fianco anche Alfredo Belluco, presidente di Confedercontribuenti, e don Enrico Torta, il parroco anti-usura di Dese che ha scritto anche una lettera a Papa Francesco raccontando la storia di Chinellato.
Il pignoramento della casa nasce da situazioni legate proprio ai rapporti fra l’imprenditore mestrino e almeno tre istituti di credito. «La casa è stata venduta per un debito residuo contratto con un storico fornitore», racconta il paladino anti-usura, «che non ho potuto onorare per le difficoltà sopraggiunte e per le illecite segnalazioni alla Centrale rischi della Banca d'Italia da parte del banco San Marco che impedivano l'operatività dell'azienda dal punto di vista economico, finanziario e della liquidità di denaro. Prefettura e Comitato Antiusura non hanno ottemperato all'erogazione del mutuo a tasso zero previsto dalla legge antiusura e alla sospensione dei termini di pagamento e delle esecuzioni immobiliari. La battaglia contro Unicredit, invece, è stata vinta perché, con sentenza del Tribunale di Venezia, il giudice ha revocato il decreto ingiuntivo nei nostri confronti riscontrando irregolarità sul rapporto bancario e non potendo riscontrare l'usura perché la banca non ha presentato i documenti richiesti dal giudice».
Per Alfredo Belluco, «le banche non usurano attraverso gli interessi ma tramite le commissioni e le spese. La nostra associazione offre gratis pre-analisi e perizie su conti correnti di tutti gli imprenditori che hanno rapporti con la Cassa di Credito Cooperativo di Marcon e quella dei Colli Euganei».
Gianluca Codognato
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