C’era una volta “Corni”, robivecchi di Liettoli

LIETTOLI. Riccardo Trolese una storia e una vita d’altri tempi a Padova. Era un cittadino di Campolongo Maggiore e per la precisione di Liettoli che dagli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta girava per Padova in sella alla sua bicicletta-carrettino raccoglieva “strasse ossi e ferriveci” che poi rivendeva. Riccardo Trolese si annunciava per le strade di Padova con il grido inconfondibile di «Corrrrniiii, coooorniii freschi, cooorni freschi per tutti», lo stesso slogan per decenni, con una variante: «Corni da salottoooo, da salottinoooo...».
Tutti a Padova lo conoscevano come Nino il robivecchi, ma anche più semplicemente come “corni” Riccardo Trolese, chiamato Nino, abitava a Liettoli di Campolongo, papà agricoltore, mamma casalinga con sette figli. Per decenni Nino è partito ogni mattina all’alba da Liettoli, bici e carretto, per Padova; alla sera, il ritorno nella sua casetta con l’orto. D’estate, sempre pedalando e sempre in giornata, andava a Sottomarina.
Nino è morto sette anni fa, novantenne, a Gassino Torinese dove era andato ad abitare dalla sorella Giovanna (detta Ninea) qualche anno prima quando malato, non riusciva più a vivere da solo. «Era un personaggio», ricordano gli anziani a Campolongo, «fatto a modo suo. Anche se un po’ strambo era parte della cultura paesana. Rude ma alla domenica sempre elegante con il papillon. Viveva solo e non si era mai sposato». (a.ab.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia