Celeghin: «Pronto a chiudere il Night & Day»

NOALE. Il sindaco di Noale Michele Celeghin si dice pronto a chiudere la discoteca Night&Day nel caso in cui i fatti di sabato scorso, un coma etilico per una 14enne, rissa e feriti, si replichino.
In attesa di capire cosa deciderà il questore Vincenzo Roca, Celeghin ne ha parlato ieri con il proprietario del locale, Sergio Steffani. Anche se nessuno vuole che si arrivi alla decisione estrema un segnale va dato, già a partire dalla serata in programma a Pasqua, il 20 aprile, quando andrà in scena «La notte dei ricordi», dedicata a chi negli anni Ottanta frequentava la sala da ballo di via De Pol. A differenza dello scorso fine settimana quando c’erano molti minori, il pubblico in quell’occasione sarà adulto. Ma la guardia non sarà abbassata.
Pugno duro. Celeghin ne ha parlato con Steffani per una ventina di minuti, arrivando a stendere dei provvedimenti attivi subito. Intanto i controlli saranno intensificati, partendo proprio da Pasqua. Basta feste notturne con i minori, che dopo mezzanotte dovrebbero essere a casa; questo non significa vietarle ma puntare sui pomeriggi per arrivare fino a sera.
«I minori non potrebbero entrare dopo le 24» spiega Celeghin «e dopo quest’ora sarebbe impossibile girare per la discoteca e farli uscire. Se dovessero accadere fatti simili ai giorni scorsi, si dovrà chiudere».
Discoteca. A preoccupare Steffani, però, ci sono le decisioni che potrebbero arrivare dal questore. Non è escluso che Roca prenda delle decisioni forti, partendo da una multa ma arrivando anche alla chiusura e alla revoca della licenza. Molto dipenderà da ciò che hanno scritto i carabinieri. Logico che Steffani non dorma sonni tranquilli.
«Da 40 anni faccio questo mestiere» commenta «è il mio lavoro principale e ho già degli impegni presi. Un piccolo numero di ragazzi ha rovinato la festa: la maggior parte dei ragazzi era venuta al Night&Day per divertirsi e ballare. E di questo me ne dispiaccio».
Abitudini. Steffani punta il dito sul modo di divertirsi oggi dei minori. «Anni fa» spiega amareggiato «riempivano il mio locale di pomeriggio ma ora vogliono fare come gli adulti e stare fuori tutta la notte. Quando sostengo che la domenica è morta, mi riferisco proprio a questo: altri locali organizzano serate al sabato e il giorno dopo nessuno si muove».
Alessandro Ragazzo
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